Il fedelissimi di Silvio vanno all’attacco dei “traditori” ed evocano il destino di Fini

30 Set 2013 10:56 - di Redazione

«Chi abbandona Silvio farà la fine di Fini». Fedelissima al Cavaliere, l’amazzone Michaela Biancofiore va all’attacco dell’altra metà del partito che si sfila sulla decisione di mandare all’aria il governo. «I moderati vogliono lanciare un’Opa su Forza Italia – spiega a Repubblica – ma noi abbiamo solo un presidente, Berlusconi». Un avvertimento pesante ai possibili “traditori” quello della sottosegretario che dice di non ritenersi né falco né colomba ma «bersagliera» e di fidarsi ciecamente «del nostro leader riconosciuto, chi predica scissioni impari dal passato, impari da Fini e da tutti quelli che ci hanno voltato le spalle». Scettica sulle reali intenzioni di chi ha mostrato dubbi sulla linea dura: «non posso pensare a un Alfano, Quagliariello, Lorenzin che votano un governo diverso da quello indicato da Berlusconi. Se c’è una cosa che gli elettori abiurano, è il cambio di casacca». Anche Giancarlo Galan va all’attacco dei moderati e ingaggia un duello a distanza con Fabrizio Cicchitto. «Cicchitto è perplesso? Se ha dubbi, provo molto volentieri ad aiutarlo a capire», dice riferendosi alle dichiarazioni del collega  sulla scarsa collegialità delle decisioni nel Pdl e la deriva dirigista in mano ai falchi. «Quando abbiamo deciso di ricandidare nelle nostre liste chi non fa parte della squadra, quelli dell’8 dicembre scorso per capirci, ne abbiamo discusso collegialmente? Quando sono stati scelti i nomi dei ministri Pdl ne abbiamo discusso ad un ufficio di Presidenza? Non mi risulta affatto. Quando l’onorevole Cicchitto va in televisione, quindi continuamente, a dispensare linee politiche o intendimenti di partito, ne discute prima in Ufficio di presidenza? Mai successo, va ed espone ciò che a lui sembra opportuno, utile, conveniente. Rivolgo all’onorevole Cicchitto solo l’invito a non esitare ulteriormente, sappiamo tutti molto bene che non sarà in Forza Italia, renda l’annuncio il meno agonizzante possibile». Immediata la replica di Cicchitto: «i travasi di bile dell’onorevole  Galan vanno acccolti con umana comprensione e fraterna solidarietà. Comunque lo ringrazio dell’attenzione».

Come la Biancofiore anche Stefania Prestigiacomo è convinta dell’accelerazione del Cavaliere e contesta chi parla di decisione improvvisata. «Essere equilibrati – dice – non significa essere equilibristi. La decisione è maturata dopo un ampio dibattito interno al termine del quale un vero leader decide. L’ex ministro è e resta «ugualmente berlusconiana». Sandro Bondi, che ha messo nero su bianco il comunicato della rottura, va all’attacco degli avversari che stravolgono i fatti. «È ormai evidente che Epifani, Letta e il Pd hanno già dato inizio alla campagna elettorale, manipolando cinicamente la realtà e cercando addirittura di strumentalizzare il confronto all’interno del nostro partito», dice il coordinatore del Pdl, «le parole e i toni del Pd sono tutti e sempre di sfida e di ricatto, irrispettosi e sprezzanti».

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