I fan dell’Imu non si rassegnano. Fassina: reintrodurla per le case di lusso. E Monti vuole modificare il decreto

3 Set 2013 9:47 - di Redazione

In vista della legge di stabilità, Confindustria e sindacati siglano un documento comune con le richieste al premier Letta e al governo: al primo punto c’è la riduzione del carico fiscale. Letta promette che sarà un interlocutore attento ed elogia questa unità di intenti ma nell’esecutivo c’è chi non ha mandato giù il superamento dell’Imu e già lavora per far inserire a Palazzo Chigi la retromarcia. Il nome è quello solito: Stefano Fassina, viceministro dell’Economia, colui che aveva dato per certo l’aumento di un punto dell’Iva e che oggi, intervistato da Repubblica, già riparla di reintroduzione dell’Imu: “Basterebbe – osserva – reintrodurre l’Imu sul 5 per cento delle abitazioni di maggior valore per recuperare un miliardo di risorse da destinare alla deducibilità dell’Imu per le imprese. Anche questo sarebbe un messaggio importante da dare…”. A Fassina si affianca il disappunto di Mario Monti che, intervistato da La Stampa, afferma: “Solo il Congo, la Mongolia, il Niger e lo Yemen non tassano la prima casa, non era urgente che l’Italia si allineasse…”. E annuncia che Scelta civica chiederà modifiche al decreto sull’Imu in Parlamento.

Altro argomento che crea qualche tensione tra Pd e Pdl è il cosiddetto reddito di inclusione, cui aveva accennato ieri il ministro del Lavoro Enrico Giovannini in un’intervista all’Unità. Renato Brunetta, capogruppo Pdl alla Camera, dopo avere letto, ha dettato alle agenzie una dichiarazione la cui sintesi: “Non se ne parla”. Non solo il reddito di inclusione non è nel programma che Letta ha illustrato alle Camere il 29 aprile – ricorda Brunetta – ma reddito di inclusione o di cittadinanza o di inserimento sono solo strumenti che perpetuano il “welfare clientelare”. “Chi mai – si chiede Brunetta – accetterà un contratto a termine o part-time, chiamiamolo pure precario, a 600 o 700 euro, quando grazie al ‘reddito di inclusione’ può avere una somma equivalente senza fare niente, e magari integrarla lavorando in nero?”.

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