Berlusconi per ora si gode l’effetto calamita del suo videomessaggio e attende un passo falso dal Pd

21 Set 2013 10:58 - di Redazione

Silvio Berlusconi, con il videomessaggio di giovedì, ha fatto la sua mossa e ora attende impaziente quali saranno le contromosse nel Pd. Il leader della nuova Forza Italia segue con attenzione l’asfaltatore Matteo Renzi, nella certezza che sarà lui alla fine l’avversario da contrastare in campagna elettorale. E tranquillizza i suoi, spiegando che Renzi dovrà fare l’equilibrista perché ogni voto che conquista nel centrodestra sarà un voto perso a sinistra, nell’area di appartenenza. Per usare un’espressione del giornalista Francesco Verderami alla fine Renzi dovrà scegliere “se indossare il giubbotto di Fonzie o la tuta di Cipputi”. Al di là degli stereotipi, però, è indubbio un certo feeling tra l’elettorato moderato e il sindaco di Firenze, il che è esattamente la “debolezza” di Renzi dinanzi al popolo della sinistra. Ed è su questa contraddizione che Berlusconi punta tutte le sue carte.

Intanto, secondo la sondaggista di fiducia Alessandra Ghisleri, intervistata da Il messaggero, Berlusconi si gode l’effetto calamita del videomessaggio. “La parola non mi piace, ma direi – spiega Ghisleri – che gli elettori berlusconiani si sentono galvanizzati. Sono entusiasti”. “C’è – aggiunge – anche un altro elemento di valutazione: una quota del 25,6% degli elettori di Berlusconi si dichiara soddisfatta ma costoro avrebbero desiderato qualcosa di più di un messaggio di rottura”. L’altro 75%, fa sapere inoltre Ghisleri, “aspetta di prendere posizione e delega al leader. Ma a tutti va benissimo che Berlusconi sia il loro garante, il loro difensore”. I punti del messaggio che hanno convinto di più sono stati, per la sondaggista, “la chiamata” e “il paragone che Berlusconi ha fatto fra la sua vicenda giudiziaria e la malattia. Quel ‘può accadere anche a te’ ha semplificato molto un messaggio di un certo spessore”. “Una mossa accolta molto bene – aggiunge – è stata quella di presentare Forza Italia non come un partito ma come un modo di vivere”, “Berlusconi ha parlato alle viscere. Ha riannodato il collegamento con i suoi e ha riaperto canali con gli indecisi”.

In rete il videomessaggio di Berlusconi è andato bene ma senza raggiungere cifre da capogiro: il post che su Facebook lo annunciava ha avuto 11mila interazioni, le citazioni su Twitter sono state 51.685 (74% di tweet negativi, 26% di positivi). Un segnale che si spiega con il ritorno di Berlusconi all’uso della tv, terreno tradizionale di comunicazione ma da tutti raggiungibile. Del resto già nella scorsa campagna elettorale erano stati i social network ad andare a rimorchio della televisione dopo l’apparizione di Berlusconi a Servizio pubblico (1885 tweet al minuto per commentare la “rivincita” del Cav).

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