Berlusconi, ora il duello è sul voto segreto. Schifani mette i paletti. Lega schizofrenica: ora sta con Grillo…

14 Set 2013 13:38 - di Luca Maurelli

Voto palese o voto segreto? Il Pd trema al pensiero che in aula, sul voto relativo alla decadenza di Silvio Berlusconi, possano ripetersi le spaccature interne che avevano già caratterizzato gli scrutini per l’elezione del capo dello Stato, soprattutto in questa fase politica in cui il partito è alla vigilia di un congresso che vedrà Matteo Renzi impegnato a imporsi sull’attuale nomenklatura che ha sposato l’operazione “larghe intese”. Ecco perché in tanti, dal centrosinistra, guardando oltre il voto di mercoledì in giunta, spingono per una votazione palese in aula che metterebbe quelli del Pd, e tutti gli altri dell’opposizione, di fronte alle proprie responsabilità nella manovra a tenaglia con la magistratura per esautorare il Cavaliere. Come Nicola Latorre, che sembra terrorizzato dai franchi tiratori interni e annuncia una battaglia, al fianco dei grillini (i primi a chiederlo) per il voto palese.

Ma il regolamento parla chiaro: al Senato, dopo il voto della giunta sulla decadenza di Berlusconi, l’aula dovrà esprimersi in segreto, ribadisce l’ex presidente di Palazzo Madama Renato Schifani. «Un maggiore contegno, una maggiore compostezza da parte di alcuni soggetti del Parlamento avrebbe sicuramente svelenito il clima e avrebbe potuto anche fugare i sospetti che per me ormai sono certezze che c’è chi adoperando questa metodologia vuol far saltare i nervi a qualcuno», ha spiegato oggi l’attuale capogruppo del Pdl rispondendo, a margine della festa dell’Udc, a chi gli chiedeva un commento sul comportamento del Pd sul caso Berlusconi. «Il regolamento del Senato è chiaro e prevede il voto segreto a meno che non si realizzino nuove maggioranze anche in termini di regolamenti, ma non vi sarebbero i tempi», spiega ancora Schifani.«Sinora la prassi è stata ampiamente violata, le regole procedurali per fortuna no». Ma la notizia del giorno è che la Lega pare intenzionata a sposare la linea grillina del voto palese, ponendosi di fatto in conflitto con il centrodestra, con cui governa tre regioni. «Chiederemo la votazione palese quando arriverà in aula al Senato il voto sulla decadenza di Berlusconi. Riteniamo che ogni partito debba assumersi in maniera limpida le proprie responsabilità davanti ai cittadini senza sotterfugi o giochi politici», annuncia il capogruppo della Lega al Senato, Massimo Bitonci. E l’affare, a questo punto, si complica maledettamente.

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