Approvato l’aggiornamento del Def. Deficit al 3,1%. Letta: l’instabilità pesa sui conti ma possiamo farcela
Il consiglio dei ministri ha approvato la nota di aggiornamento del Documento di Economia e finanza. L’aggiornamento prevede per quest’anno un peggioramento del Pil rispetto alle prime stime: si attesterà infatti a -1,7% mentre il deficit viaggia verso 3,1%, sforando, anche se di poco, il tetto imposto dalla Ue. Un dato su cui il premier Enrico Letta si è soffermato in conferenza stampa: “L’interruzione della discesa dei tassi e la ripresa dell’instabilità politica pesa sui conti e per questo non siamo stati in grado di grado di scrivere oggi 3%”. Tuttavia nel Def si conferma che saranno mantenuti tutti gli impegni presi con Bruxelles.
Il deficit programmatico, che quindi il governo si impegna a raggiungere, sarà al 3% nel 2013, con una correzione di 0,1 punti rispetto a quello tendenziale. Poi è prevista una progressiva riduzione: al 2,5% nel 2014 e all’1,6% nel 2015. Un obiettivo, ha proseguito il premier, che è “alla portata” e che “non necessiterà di interventi particolarmente rilevanti”. Nella nota di aggiornamento al Def ”emerge un quadro che vogliamo indicare come un quadro positivo per il futuro. Ci sono elementi che ci consentono l’anno prossimo di avere stabilmente il segno più per la crescita e di avere a fine anno segnali già postivi”. Per quest’anno c’è ”un intervento molto significativo: nel 2013 abbiamo fatto 1,7 miliardi di tagli alla spesa pubblica. È una scelta significativa”. Ancora, gli incentivi in campo edilizio, quelli per il lavoro dei giovani e l’accelerazione sul pagamento dei debiti della Pa “daranno i loro effetti alla fine dell’anno e questo mi porta a pensare che il dato, moderatamente ottimista contenuto nel Def” sul Pil all’1% nel 2013 “sia effettivamente a portata di mano”.
Rispondendo a una domanda sull’aumento dell’Iva, questione su cui il Pdl è pronto a dare battaglia nell’interesse delle famiglie italiane e per non frenare ulteriormente la propensione ai consumi, Letta ha detto che si tratta di una “questione aperta”: ”Ne discuteremo con la nostra modalità, attenti alle cose concrete, alle cifre, ai dati”. Il Pdl aveva infatti ricordato che c’era un impegno preciso del governo a non aumentare l’Iva a ottobre: in caso contrario, è stato l’avvertimento, non ci sarebbe più la maggioranza.