Alfano taglia a fette il “buonismo”: «Gli immigrati devono rispettare le nostre leggi»

13 Set 2013 19:29 - di Gabriele Farro

«Noi rispettiamo i diritti degli immigrati, ma loro devono rispettare le nostre leggi». Angelino Alfano mette un limite oltre il quale non si può andare. E lo fa proprio quando la sinistra, per bocca di alcuni suoi esponenti, continua a parlare del fenomeno dei clandestini con il solito buonismo, chiudendo gli occhi di fronte ai problemi che sorgono giorno dopo giorno e all’alto tasso di criminalità. «Giorni fa – ha detto il ministro dell’Interno – alcuni hanno devastato padiglioni del Cie di Milano e non sarà più tollerato che migranti che si vedono rispettati i loro diritti da noi non rispettano poi le nostre leggi. Noi – ha sottolineato Alfano – abbiamo a cuore i diritti umani dei migranti, abbiamo dato una straordinaria accoglienza a queste persone, siamo andati a salvare barconi in difficoltà davanti alle coste di altri Paesi, abbiamo ampliato a 16mila posti lo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e direi che il nostro sistema ha retto, ma  chi arriva deve poi rispettare le nostre leggi». Anche perché la situazione degli sbarchi è allarmante, il bollettino è ormai quotidiano. Sono stati fermati – perché gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina – i quindici nordafricani, sedicenti egiziani, trovati a bordo della “nave madre” agganciata giovedì scorso al largo di Portopalo di Capo passero, in provincia di Siracusa, dopo che aveva trasbordato 199 migranti. E un barcone con altri 221 immigrati è stato soccorso la scorsa notte a Sud di Lampedusa da motovedette della guardia costiera. Un altro natante con 279 persone è stato agganciato dagli scafi italiani.

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