Via libera all’Authority dei Trasporti a Torino. Gasparri: una scelta sbagliata e costosa

3 Ago 2013 15:29 - di Sandro Forte

La commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento al dl Fare dei parlamentari piemontesi che chiedevano l’assegnazione dell’Authority dei Trasporti a Torino. Il provvedimento è passato per un solo voto: favorevoli i deputati del Pd, guidati in commissione da Magda Zanoni, di Scelta Civica e della Lega Nord, Pdl e Sel si sono astenuti, mentre i parlamentari di M5S hanno votato contro. «Una scelta errata e costosa» l’ha definita il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri.
Il braccio di ferro era iniziato lo scorso giugno quando il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, annunciò l’intenzione del governo di riprendere l’iter per le nomine dell’Authority. Pochi giorni dopo l’idea di portare l’organismo a Torino, lanciata dagli industriali della città nel corso della loro assemblea annuale. A raccoglierla i senatori piemontesi del Pd, Stefano Esposito e Daniele Borioli, che presentarono una risoluzione in tal senso, sostenuta da Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino, e da 75 firme bipartisan di tutte le forze politiche, con la sola eccezione del Movimento 5 Stelle. Lo scorso 30 luglio, però, il presidente del Senato, Piero Grasso, aveva dichiarato inammissibile l’emendamento al dl lavoro dei senatori Lucio Malan (Pdl) e Stefano Esposito (Pd) che era stato approvato dalle commissioni. «Lo riproporremo al dl Fare», l’annuncio immediato di Malan ed Esposito, cui è seguito l’emendamento ora approvato in commissione Bilancio della Camera.
Ma nel centrodestra non tutti si sono espressi favorevolmente. «Premesso che Torino, capitale storica, merita ben più che la sede di una Autorità – sostiene Maurizio Gasparri (Pdl) – e che a Roma palazzi e burocrazie nazionali di ogni tipo li manderemmo volentieri altrove perché causa di incolpevole discredito per la città, che ai suoi difetti aggiunge quelli dei parassiti di ogni provenienza, ritengo che il governo abbia fatto una scelta errata e costosa imponendo lì la sede dell’Autorità dei trasporti». Gasparri sottolinea come «altre Autorità con sedi fuori Roma hanno inevitabilmente uffici nella Capitale e spendono molti soldi per trasferte e viaggi. Quindi la scelta del governo è sbagliata e spendacciona. Va corretta perché è in contrasto con la revisione della spesa. Il governo si è contraddetto e deve cambiare la decisione imposta alla commissione. Torino non c’entra e va rispettata. Ma sono le doppie spese il problema. E nessuno dica che non ci saranno. Basta demagogia. Letta non butti via soldi».

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