Stop agli “ombrelloni selvaggi”: è polemica sulle spiagge di Lampedusa

12 Ago 2013 18:00 - di Redazione

Stop all’affitto abusivo di lettini e ombrelloni sulle spiagge di Lampedusa. Lo prevede un’ordinanza del sindaco Giusi Nicolini che ha scatenato la protesta di alcuni piccoli imprenditori balneari che sono scesi in strada. Momenti di tensione ci sono stati anche nell’aula del Consiglio comunale. Nella maggiore isola delle Pelagie vi sono soltanto due lidi autorizzati: a cala Croce e a Guitgia, che continuano a funzionare. Fino ad oggi nelle altre spiagge venivano affittati lettini e ombrelloni senza autorizzazione. «L’appropriazione privatistica di spiagge e litorali impedisce la libera fruizione del mare sia ai turisti che ai residenti – dice Nicolini – In un’isola che ha poche piccole spiagge, come la nostra, ciò comporta l’obbligo, di fatto, dell’affitto di sdraio e ombrellone per poter fare il bagno e una sottrazione assoluta di spazi pubblici». Per il sindaco «a Lampedusa i bagnanti devono avere la possibilità di scegliere la spiaggia attrezzata e quella libera, se andare al mare solo con il telo o con il proprio ombrellone o se noleggiare le attrezzature balneari. Le spiagge sono beni pubblici e non possono essere privatizzate, al punto da manometterle con le ruspe o con ripascimenti illegali. Questo è avvenuto per anni e non deve più accadere. Le spiagge e le coste sono i beni più preziosi per l’ambiente e lo sviluppo turistico dell’isola».

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