Stavolta Grillo ha ragione: la Boldrini usa la Camera per spot personali. Ecco perché la seduta d’agosto è una farsa…

12 Ago 2013 15:09 - di Luca Maurelli

Chi ha un minimo di esperienza parlamentare ha sghignazzato quando ha letto l’annuncio in pompa magna della Boldrini sulla convocazione d’urgenza della Camera per il 20 o il 21 agosto. In effetti è chiaro a tutti, tranne che alle grancasse mediatiche che anche stavolta hanno decantato le gesta della presidentessa dal viso eternamente indignato, che quella frettolosa decisione di accorciare le ferie dei parlamentari è arrivata solo e soltanto sull’onda di polemiche di stampa, materiale alla quale la Boldrini è particolarmente sensibile. In realtà si sa già che la convocazione agostana di Montecitorio si risolverà in una seduta-lampo alla presenza di un manipolo di parlamentari amici della presidentessa, al solo scopo di licenziare una formuletta burocratica che rinvierà il provvedimento sul femminicidio. Poi di nuovo tutti al mare, con il placet della Boldrini, che ovviamente sarà lì a presiedere sotto l’occhio della telecamere e dei fotografi, ma già col costumino sotto il tailleur.

Intanto, però, sarà passato il messaggio che il presidente della Camera ha costretto i parlamentari a lavorare d’estate e quella seduta farà testo nel calcolo delle ferie comparate con quelle degli altri onorevoli fannulloni europei, facendole fare un figurone, senza particolari meriti. La procedura della convocazione estiva d’urgenza, alla quale rispondono sempre un numero ristretto di deputati, esiste da sempre e si è praticata spesso, negli anni, anche nel 2012, quando le commissioni Bilancio lavorarono alla manovrina estiva subito dopo Ferragosto. Inoltre va ricordato che è la Costituzione a prevedere che i decreti vadano presentati alle Camere entro cinque giorni dalla loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che nel caso di questo decreto è prevista per il 18 agosto. Ecco perchè stavolta perfino la quotidiana razione di veleno di Beppe Grillo contro i politici non suoi è più che legittima. Proprio sulla convocazione della seduta sul femminicidio, il leader M5S accusa Laura Boldrini di usare la Camera “come se fosse una semplice tv commerciale attraverso la quale migliorare la propria immagine”. E detto da lui, che di tv, spot e demagogia se ne intende, c’è davvero da crederci.

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