Pd e Pdl ai ferri corti. Borsa in picchiata. Berlusconi ai suoi: basta divisioni, i media manipolano la realtà contro di noi
Un’intervista del segretario del Pd Guglielmo Epifani infiamma già dalle prime ore del mattino il clima politico. L’avvertimento rilanciato da Epifani sulle colonne di Repubblica è esplicito: “Il Pd rispetterà la legge. Ma è chiaro che voteremo sì. Io non ho mai avuto dubbi, né per il voto palese in giunta né per il voto segreto in aula. Tra di noi non ci saranno franchi tiratori”. Esclude un salvacondotto per Berlusconi e puntualizza:”Di fronte alla condanna definitiva di Berlusconi, non si può chiedere a noi ancora ‘responsabilità’. E’ un problema della destra, se ne faccia carico la destra. Scelga quale strada vuole imboccare: quella della responsabilità e della stabilità, o quella del tanto meglio, tanto peggio”. Infine un ultimo appello al partito di Berlusconi: “Non staccate la spina…”. È Daniele Capezzone a replicare con durezza al Pd: “Lui e il suo partito vogliono la rottura e hanno scelto la strada della provocazione aperta…”. Le fibrillazioni politiche fanno scivolare Piazza Affari (-2,5%) mentre lo spread riprende a salire e Fabrizio Cicchitto si appella a Napolitano: “Quello in carica doveva essere un governo che aveva alle spalle un retroterra fondato sulla cosiddetta pacificazione. Il bombardamento giudiziario e quindi mediatico contro Berlusconi ha largamente minato questo proposito. Se il Capo dello Stato intervenisse con un atto di grazia quale la commutazione della pena, allora questo obiettivo della pacificazione verrebbe recuperato”.
Sulle divisioni che si sono registrate all’interno del Pdl tra coloro che sono favorevoli a una rottura immediata delle larghe intese e coloro che invece vedono ancora spiragli di trattativa è intervenuto lo stesso Silvio Berlusconi per richiamare tutti all’ordine e perché non continui la nociva contrapposizione tra falchi e colombe: il leader Pdl mette in guardia dalle forzature e dalle strumentalizzazioni dei giornali: “Il dibattito all’interno del Popolo della Libertà, che nasce come chiaro segnale di democrazia, viene sempre più spesso alimentato, forzato e strumentalizzato dagli organi di stampa”. “La passione – continua il Cavaliere – e l’impegno generoso dei nostri dirigenti e dei nostri militanti, anche negli ultimi giorni, vengono riportati e descritti a tinte forti, quasi fossero sintomi di divisione e di contrasto. Perciò, invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna, attorno ai nostri ideali e ai nostri valori, che è sempre stata ed è il tratto distintivo del nostro movimento”. Sul tema dice la sua anche Altero Matteoli: “La guerra tra falchi e colombe ad Arcore io non l’ho vista. Che ci sia qualcuno, alla ricerca di visibilità fine a se stessa, che prova a dividere tra vincitori e vinti, bravi e asini, è disdicevole e serve solo a complicare la situazione”.