Parla il giornalista di “Repubblica” che ha augurato la morte al “fascista” Buzzanca: «Non mi pento, sono stato divertente…»

9 Ago 2013 18:38 - di Redattore 92

«Il suicidio del fascista e maschilista Lando Buzzanca poteva compensare la morte di tanti artisti di sinistra deceduti quest’anno in modo naturale… Da Jannacci a Franca Rame, passando per Vincenzo Cerami». Talvolta i Social network diventano una mare magnum un po’ maleodorante dove si pescano anche frasi del genere. L’autore, un giornalista palermitano, collaboratore della pagine locali di Repubblica. A segnalare il post è stato proprio Massimiliano Buzzanca, figlio dell’attore 78enne ricoverato all’alba del 7 agosto con le vene dei polsi tagliati. Oggi Buzzanca è fuori pericolo. «Mio padre è un vecchio leone, non aveva intenzione di suicidarsi, è stata colpa dello stress e del caldo», ha spiegato Massimiliano, che però non riesce a darsi pace per gli insulti al papà.

L’autore della frase incriminata si firma Vassily Sortino. Esiste un giornalista con lo stesso nome. Sarà lui? Contattato telefonicamente, conferma. Sortino non rinnega nulla e conferma di essere proprio il reporter che scrive su Repubblica edizione palermitana. «Il mio post è sparito da Facebook? Non scrivete che l’ho cancellato. Io di sicuro non l’ho fatto. Se me ne pento? Neanche per sogno. Io ho scritto anche cose più cattive e non ci vedo niente di strano. E poi era solo per scherzare». Scherza pure quando capita una disgrazia a una personalità di sinistra? «Forse, mi pare di sì. Ora non ricordo». Il giornalista palermitano, che nel suo profilo scrive di avere tra i suoi idoli Walter Veltroni, non sente neanche il bisogno di presentare le scuse alla famiglia Buzzanca. «Se me le chiedono, se qualcuno si fosse sentito offeso, allora potrei anche pensarci…». Augurare la morte a qualcuno in quanto fascista va di moda come negli anni Settanta sui Social network. È ancora in evidenza sui post pubblici, quello firmato da Anna Rita Rossa Roma: «Buzzanca ha tentato il suicidio, un fascista di m… e se crepa fa un favore alla società».

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