Lettere minatorie delle Br ai politici milanesi, trovato l’autore: è un mitomane

22 Ago 2013 18:52 - di Redazione

Lo spettro delle Nuove Brigate Rosse era stato scacciato praticamente subito dagli agenti della Digos che indagavano sulle lettere recapitate nelle scorse settimane ad alcuni esponenti politici milanesi, ma oggi si è definitivamente dissolto. L’autore delle missive minatorie è un uomo di 58 anni che vive nel Lodigiano, con un piccolo precedente per guida in stato di ebbrezza che risale a molto tempo fa, e ora impiegato nel campo delle assicurazioni. Oggi gli investigatori milanesi lo hanno individuato e fermato a Cremona, la città dove ha imbucato tutte le lettere. Gli agenti sono risaliti a lui proprio dopo aver accertato il luogo di partenza delle buste firmate con la sigla Nuove Br. Una volta trovata la città, è iniziato un lavoro di analisi sulle persone che frequentavano l’area circoscritta, fino a quando l’uomo ha depositato nella buca la sua ultima lettera: era indirizzata al presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Agli agenti ha ammesso le proprie responsabilità ma pare non abbia fornito spiegazioni precise sul suo gesto, lasciando soltanto intendere un astio nei confronti del mondo politico. Nelle scorse settimane i suoi scritti sconclusionati – per i quali ora è stato denunciato in stato di libertà per procurato allarme e minacce – erano stati recapitati al sindaco di Milano Giuliano Pisapia, al vicepresidente del consiglio comunale Riccardo De Corato, all’assessore della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi e al vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Quest’ultima, in particolare, aveva ricevuto nel suo ufficio a Palazzo Marino un busta firmata ”Nuove Br Curcio Internazionali” in cui i sedicenti brigatisti avevano scritto: ”Il prossimo autunno-inverno tornerà la P38 e il mitra. Il nostro maestro Curcio aveva dichiarato la fine dell’epoca di lotta armata contro lo Stato. In realtà i brigatisti in libertà hanno goduto di libertà di finanziamento e organizzazione (il ’68 non è mai finito). Il Parlamento italiano è servo dell’imperialismo americano di Obama. Il popolo è nel baratro e l’uomo di potere investe di guerra. Vigliacchi!!!”. In calce, la stella a cinque punte e la scritta ”un futuro di lotta armata contro gli Stati, bande criminali planetarie”, con l’indicazione ”Menton-France”. Un ingenuo espediente utilizzato nella speranza di depistare gli investigatori sulla provenienza geografica. Il tentativo non è servito a nulla, anche perché le frasi sono state ritenute da subito il parto di una mente poco lucida, senza alcun legame reale con un eventuale gruppo terroristico.

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