Letta dichiara guerra ai voli della casta e alle auto blu. «Vendiamo tre aerei di Stato per comprare Canadair»

12 Ago 2013 20:37 - di Redazione

Prima rassicura il centrodestra – «Ribadisco che sull’Imu troveremo una soluzione entro il 31 agosto» – poi Enrico Letta annuncia una serie di misure anti-casta che passano per la lotta ai privilegi dei ministri e dei funzionari dello Stato. «Vogliamo dare indicazione di un’ulteriore scelta verso la riduzione dei costi e una maggiore efficienza e riduzione dei privilegi», dice il premier illustrando le direttive approvate dalla presidenza del Consiglio per ridurre il numero di auto blu e degli aerei di Stato. «Con la vendita degli aerei – aggiunge – facciamo una scelta forte che va incontro al problema degli incendi estivi e voglio qui ringraziare la Protezione civile e i Vigili fuoco per il lavoro encomiabile che svolgono». Ma anche sul fronte delle missioni, arriva la scure: niente convegni o seminari e comunque viaggi in classe economica, “anche per voli transcontinentali superiori a cinque ore”. Giro di vite anche sulle missioni dei dipendenti dei dipartimenti della presidenza del Consiglio, che, annuncia Letta, “dovranno essere coerenti con l’attività istituzionale, sempre rendicontate e soprattutto connesse ad esigenze di servizio inderogabili”. La direttiva che impone la stretta, pubblicata sul sito del governo, nasce dall’esigenza dettata dall’attuale “contesto”, che “impone una politica di massimo rigore volta a contenere e ridurre, laddove possibile, le spese”. E ancora: impegno a utilizzare il “volo e soggiorno meno oneroso”, da prenotare con “congruo anticipo”, e limitazione dell’uso “dei taxi, anche per il personale dirigenziale, ai soli casi in cui non vi sia un modo più economico per raggiungere il luogo della missione”. «Le delegazioni al seguito di autorità governative devono essere estremamente ridotte nella composizione», si legge ancora nel testo della direttiva, che prevede anche severi controlli sullo svolgimento di ore di straordinario.

Sul fronte dei voli di Stato, il premier annuncia che d’intesa con il capo di stato maggiore dell’Aeronautica militare, si è deciso di vendere tre aerei di Stato, portando da dieci a sette velivoli la flotta. «Saranno ceduti un Airbus 319 e due Falcon 900, per un valore complessivo di mercato stimato in circa 50 milioni di euro». Le risorse ricavate dai tagli ai “voli blu”, sottolinea Letta, saranno destinate alla lotta agli incendi, con una “inversione di tendenza”, per “venire incontro a uno dei grandi problemi che ci portiamo dietro da molto tempo”. Novità anche sul fronte delle auto blu: quelle in dotazione a Palazzo Chigi vengono ridotte da 60 a 44, escluse quelle in dotazione per esigenze di sicurezza.

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