Incendio nel penitenziario di Marassi: dieci intossicati. Lunedì la Camera vota il decreto svuota-carceri
Un incendio si è scatenato nel carcere di Marassi, a Genova, questo pomeriggio. Al momento, si segnalano una decina di intossicati. Sul posto si sono recate alcune ambulanze inviate dal 118 e i vigili del fuoco. Secondo quanto appreso, è stato un detenuto a dare fuoco al materasso della propria cella. Il fumo ha interessato anche altre celle vicine. Per il momento ci sono dieci intossicati tra poliziotti della Penitenziaria e detenuti. Subito è scattato il piano antincendio coordinato dalla direzione della casa circondariale e dalla polizia penitenziaria. Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che ad appiccare fuoco al materasso sia stato un detenuto, proveniente da un altro carcere, con problemi psichiatrici forse acuiti dal grande caldo che affligge la città in questi giorni. Il fuoco ha consumato il materasso della branda provocando un denso fumo che ha invaso altre celle. «Non oso pensare – ha scritto il segretario del Sappe Roberto Martinelli – cosa poteva accadere se fosse capitato di notte, con il personale di Polizia ridotto».
Nel carcere di Marassi il primo problema è il sovraffollamento ( 815 detenuti presenti rispetto alla capienza di 430) e un organico ridotto di personale di sorveglianza. Una situazione al limite che nel penitenziario ligure ha comportato anche problemi di gestione sanitaria. Un mese fa è stato lanciato l’allarme per una possibile epidemia di tubercolosi. Dopo un detenuto infettato, i test hanno rilevato altri tre casi di positività tra gli agenti penitenziari. I problemi di sovraffollamento riguardano tanti altri penitenziari della penisola. Attualmente le case circondariali italiane ospitano circa 70.000 detenuti a fronte di una capienza di 47.000 persone.
Per far fronte a questa emergenza, l’aula della Camera dei deputati ha calendarizzato per lunedì l’approvazione del decreto che prevede “disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena”. «Sul tema del sovraffollamento delle carceri stiamo lavorando molto. È una delle priorità del governo. Dobbiamo fare la nostra parte in Europa», ha ribadito martedì scorso il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. La Corte europea di Strasburgo in una sua recente sentenza ha definito «inumano e degradante il trattamento riservato a molti detenuti nelle carceri italiane».