Firenze, “writers” di nuovo in azione: nel mirino anche il Battistero
«Shotty# 1crew»: questa la criptica scritta che ignoti writers hanno fatto con un pennarello nero sui marmi di una delle facciate del Battistero di Firenze. La scritta si trova sulla facciata del Battistero che guarda piazza San Giovanni, sul lato opposto al Duomo. La scritta misura circa 50 centimetri ed è stata vergata su una lastra di marmo bianca, a un’altezza di poco meno di due metri da terra. A notarla sono stati alcuni passanti che hanno poi allertato la polizia municipale. Già al lavoro il personale dell’Opera del Duomo, che sovraintende anche al Battistero, per cercare di togliere la scritta. «Il danno c’è ma rimedieremo. Siamo attrezzati anche per questo tipo di eventi», ha detto il vice presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, l’architetto Francesco Gurrieri. Le operazioni per la ripulitura, secondo quanto previsto da Gurrieri che ha subito fatto un sopralluogo al Battistero, si dovrebbero concludere in giornata. «Opereremo con successivi interventi usando sostanze solventi e seppiolite, un materiale assorbente», ha detto, spiegando che le pause tra un’applicazione e l’altra sono necessarie per la volatilizzazione dei solventi utilizzati. In questo modo «si eliminerà la penetrazione dell’inchiostro del pennarello nel marmo. Si tratta infatti di un tipo di marmo molto poroso, cosa che rende più complicato l’intervento. Per fortuna la scritta è contenuta in un’unica bozza della facciata». Gurrieri ha aggiunto che la rimozione della scritta, «si concluderà rapidamente. Si tratta infatti di sperimentare il solvente più idoneo e più efficace considerata anche la particolare natura del marmo. Purtroppo – conclude – delle scritte degli stolti, questa sembra evocare una sigla “rap”, abbondano i muri delle città». Intanto la polizia municipale sta visionando le immagini registrate dalle telecamere che sono installate vicino al Battistero per identificare il vandalo che ha scritto su una delle facciate del monumento. Lo rende noto il Comune di Firenze. La polizia municipale è intervenuta dopo la segnalazione di due passanti intorno alle 23.30. Comunque non è la prima volta che accade: un neosposo italiano rischiò una multa da 4 milioni di lire (era il 1999), mentre in Giappone, grazie a una campagna mediatica, un insegnante andò vicino al licenziamento e una studentessa si prese una lavata di capo dal preside della scuola. Erano tutti colpevoli di aver deturpato con scritte il Duomo o il campanile di Giotto, sempre a Firenze. Nel 1999, marito e moglie italiani, in viaggio di nozze a Firenze, scrissero i loro nomi sul campanile di Giotto, usando un pennarello nero. Una guardia li vide e chiamò la polizia. Nel 2008, i media del Paese del Sol Levante dettero vita – con tanto di speciali tv, scuse sui quotidiani e segnalazioni – a una vera e propria caccia ai giapponesi che, in viaggio a Firenze, lasciavano scritte sul Duomo. In pochi giorni, diversi turisti vennero denunciati dai loro connazionali. Tutto iniziò dalla bravata di sei studentesse. Poi un insegnante rischiò il posto per un graffito, mentre la studentessa di un collegio se la cavò con una reprimenda per aver scritto il nome della scuola. Tre universitari scoperti a marzo a deturpare il Duomo, una volta tornati in Giappone raccolsero mille euro con lavori part-time durante le vacanze estive e li inviarono a Firenze, con tante scuse, per contribuire a cancellare le loro scritte. Conseguenze ben più dure per un turista di 21 anni, nato in Cina e residente in Danimarca, sorpreso il 17 luglio scorso a incidere il proprio nome e quello di un amico sui marmi del Duomo di Pisa: il giovane è stato arrestato. Dopo due giorni in cella è stato liberato con l’obbligo di lasciare Pisa. Davanti al giudice, si è scusato con la città e ha risarcito il danno all’Opera della Primaziale, circa 600 euro.