Dopo 41 giorni Snowden la talpa lascia l’aeroporto di Mosca diretto in luogo top secret

1 Ago 2013 15:41 - di Giovanni Trotta

Una svolta importante nel caso di Edward Snowden, la “talpa” del datagate, bloccato dal 23 giugno all’aeroporto Sheremetevo di Mosca in attesa di asilo. L’uomo, secondo quanto ha riferito in mattinata l’agenzia russa Interfax, ha ricevuto dei documenti che gli permettono di entrare in Russia. Poco dopo, infatti Snowden ha lasciato l’aeroporto di Mosca a bordo di un taxi, da solo, come un turista normale, in un luogo «sicuro, ma segreto», come ha tenuto a precisare all’agenzia Ria Novosti il suo avvocato, Anatoli Kucherena, spiegando che il suo assistito ha ricevuto dal Servizio federale Migrazioni russo un «certificato che gli permette di uscire dalla zona di transito dello scalo internazionale di Mosca». Successivamente la tv russa Rossia 24 ha confermato che Snowden ha ottenuto l’asilo temporaneo in Russia. Quello della sicurezza personale dell’uomo sembra essere il problema più importante in questo momento. L’urgenza sembra essere contenuta anche nell’appello che il padre di Snowden ha rivolto al figlio poche ore fa sulla tv pubblica russa: «Caro Edward, resta in Russia». Il messaggio di Lonnie Snowden è accorato, è quello di un padre fortemente preoccupato per il destino del figlio, per quello che lo attenderebbe se dovesse tornare in patria. «Lì hanno la possibilità di proteggerti – prosegue rivolto a Edward -. ‘Noi ti vogliamo bene e speriamo di rivederti presto. Ma prima di tutto vogliamo che tu sia sicuro». Anche perché il quotidiano britannico “The Guardian” ha pubblicato i particolari di un altro programma segreto di spionaggio delle comunicazioni su internet chiamato “XKeyscore” e usato dall’agenzia americana Nsa. Si tratta di documenti forniti proprio da Edward Snowden. Il sistema permetterebbe agli agenti Usa di sorvegliare in tempo reale le e-mail, le ricerche sul web e tutte le altre azioni compiute su internet dagli utenti. Sempre secondo i documenti, “XKeyscore” va a pescare dati su 500 server sparsi in tutto il mondo, dalla Russia al Venezuela. È considerato come uno degli stumenti più potenti a disposizione della Nsa: permette ad esempio di risalire a una persona a partire da una semplice ricerca effettuata su internet.

Insomma, la concessione del permesso temporaneo rappresenta uno ”schiaffo a Obama” in vista del G20 in programma a settembre a San Pietroburgo. E rischia di deteriorare seriamente i rapporti tra Washington e Mosca. I media Usa almeno leggono così la scelta di Mosca. La Casa Bianca ha sempre definito una soluzione di questo tipo «decisamente deludente», osservando che Snowden è arrivato a Mosca «senza un passaporto valido». Gli States hanno sempre insistito sul fatto che Mosca avrebbe dovuto rispedire Snowden in patria «per affrontare i capi d’accusa che pendono a suo carico». Ma il Cremlino ha assicurato che la vicenda, «poco significativa», non avrà alcuna ripercussione nei rapporti tra Usa Russia.

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