Sentenza Ruby: sette anni a Fede e Mora. Cinque a Nicole Minetti. E per il Cav potrebbe aprirsi il capitolo della falsa testimonianza

19 Lug 2013 16:49 - di Redazione

Condannati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione. fede e Mora a sette anni e Minetti a cinque. I tre erano imputati a Milano per il processo sul caso Ruby, dibattimento gemello rispetto a quello che circa un mese fa si è concluso con la condanna a sette anni di reclusione per Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile. Interdizione perpetua dai pubblici uffici per Fede e Mora, interdizione per cinque anni per Nicole Minetti.

Lele Mora è l’unico dei tre condannato per tutti i reati contestati. Emilio Fede è stato condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni, mentre è stato assolto dall’induzione e dal favoreggiamento della prostituzione di Ruby. Gli è stato invece contestato il reato di favoreggiamento della prostituzione minorile. Nicole Minetti è stata condannata per favoreggiamento alla prostituzione delle maggiorenni, assolta, per non aver commesso il fatto, per l’induzione alla prostituzione delle maggiorenni e assolta, per non aver commesso il fatto, per quanto riguarda il favoreggiamento e induzione alla prostituzione di Ruby.

Il collegio ha anche disposto la trasmissione degli atti alla procura per Silvio Berlusconi ed altre persone (33 in tutto), tra cui i suoi avvocati Ghedini e Longo, per valutare eventuali ipotesi di reato. Insieme con loro anche quelli relativi a Karima El Marough, le gemelle De Vivo, Alessandra Sorcinelli e a diverse altre ragazze che avevano partecipato alle serate ad Arcore e avevano testimoniato a favore degli imputati. Per Silvio Berlusconi si apre dunque l’ipotesi di un ulteriore capitolo del processo, con la contestazione del reato di falsa testimonianza. È questo l’aspetto politico più inquietante della sentenza che viene valutato in queste ore.

Per Luca D’Alessandro del Pdl, segretario della commissione Giustizia della Camera, “la sentenza del Tribunale di Milano è grave, assurda, ma non sorprendente in quanto non è altro che la prosecuzione del medesimo disegno criminoso in atto nei confronti di Silvio Berlusconi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Michaela Biancofiore, per la quale l’assurda condanna a sette anni si commina per delitti efferati mentre in questo caso gli imputati avevano il solo torto di “essere amici di Berlusconi”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *