Per difendere il figlio accusato del furto brucia nel forno capolavori rubati di Picasso e Monet

18 Lug 2013 19:09 - di Redazione

Ha deciso di bruciare i capolavori di Picasso, Monet, Matisse, Gauguin e Freud, rubati a Rotterdam nell’ottobre del 2012, per distruggere le prove del furto consumato dal figlio. È la confessione resa agli inquirenti da Olga Dogaru, la romena che avrebbe infilato le tele nel forno distruggendo capolavori dal valore stimato di 100-200 milioni di euro. I dipinti furono trafugati nel museo cittadino Kunsthal a Rotterdam in Olanda. Gli investigatori in Romania hanno trovato tracce di vernice e tele nel forno della casa di Olga Dogaru, il cui figlio è stato incriminato, insieme ad altre persone, per quello che è considerato uno dei maggiori colpi contro una galleria d’arte nella storia olandese. Fra i capolavori rubati e probabilmente finiti in cenere sono la “Testa di Arlecchino” di Pablo Picasso, la “Donna che legge” di Henri Matisse e “Waterloo Bridge” di Claude Monet, oltre alla “Donna con gli occhi chiusi” di Lucien Freud. Se la distruzione saarà confermata, la romena rischia anche di essere accusata di “crimini contro l’umanità”, secondo il direttore del Museo di Storia naturale di Romania, Ernest Oberlander-Tarnoveanu. Come si legge sul sito della Bbc, la romena ha confermato agli inquirenti di aver dato alle fiamme i dipinti per eliminare le prove che potevano “incastrare” il figlio.

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