Morta Laura Prati, il sindaco del Varesotto colpita per vendetta da un vigile sospeso dal servizio
È deceduta Laura Prati, il sindaco di Cardano al Campo (Varese) ferita a colpi di pistola il 2 luglio da un vigile sospeso dal servizio. Le condizioni si erano aggravate dopo che era intervenuta una emorragia cerebrale al termine di un intervento chirurgico all’ospedale di Circolo di Varese. Il vicesindaco di Cardano al Campo, Costantino Iametti, anche lui ferito nella sparatoria, è stato dimesso dall’ospedale nei giorni scorsi ed è tornato a casa.
Sindaco al primo mandato di Cardano al Campo (Varese), eletta con il Pd, Laura Prati la mattina del 2 luglio è stata ferita a colpi di pistola insieme al vicesindaco dall’ex agente della polizia locale Giuseppe Pegoraro. L’uomo, che voleva vendicarsi per essere stato sospeso dal servizio dopo una condanna per truffa e peculato, attorno alle 9,30 è entrato nell’ufficio del sindaco e ha sparato diversi colpi di pistola, ferendo i due amministratori. Poi è fuggito in auto, gettando un ordigno incendiario artigianale nella sede dello Spi-Cgil in paese. Ha sparato anche contro l’auto degli agenti di polizia che lo inseguivano, senza ferire altre persone, ed è stato arrestato poco dopo.
I familiari di Laura Prati hanno deciso di donare gli organi, come aveva chiesto lei stessa. «Si è concluso formalmente il periodo di osservazione ai fini dell’accertamento della morte della signora Laura Prati – si legge in una nota – Le sue condizioni, già estremamente gravi, sono peggiorate ulteriormente negli ultimi due giorni. I familiari, nel rispetto della volontà della signora Prati, hanno dato il consenso alla donazione degli organi e la salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria».
«Non riesco a credere che sia finita così, è assurdo che una persona possa morire solo per aver cercato di fare bene il proprio mestiere»: ad affermarlo è l’ex sindaco di Cardano al Campo, Mario Aspesi, grande amico e collaboratore di Laura Prati, che ha trascorso gli ultimi giorni in ospedale, insieme ai familiari del sindaco. «Il marito è disperato – prosegue – siamo tutti colpiti, anche perché è inspiegabile il rancore che Pegoraro covava verso una persona che aveva fatto solo il suo dovere». Sulla facciata del palazzo municipale i colleghi di Prati e di Iametti nei giorni scorsi avevano appeso uno striscione con la scritta “Forza Laura e Forza Costantino», come segno di sostegno e solidarietà ai due feriti. Sulla pagine Facebook di Laura Prati intanto sono state pubblicate decine di messaggi di cordoglio da parte di amici, amministratori, politici locali e persone rimaste colpite dalla sua vicenda.