Il torroncino Sperlari sbarca negli Usa per riscattare il saccheggio delle griffe “made in Italy”
E il torroncino mormorò, non passa lo straniero! Saranno i deliziosi prodotti della Sperlari, probabilmente, a vendicare l’onta del saccheggio delle imprese italiane “doc” da parte di colossi in ascesa di paesi esteri. Dopo l’acquisizione dei gianduiotti Pernigotti dai turchi della Toksoz e della griffe del cachemire Loro Piana da parte della holding francese Lvmh, il riscatto potrebbe arrivare sul fronte della gastronomia. La divisione italiana del Gruppo Cloetta (nato dalla fusione tra Leaf International e la multinazionale svedese Cloetta e quotato alla Borsa di Stoccolma) che ha tra i suoi marchi prodotti dolciari come Sperlari, Saila, Galatine, Dietor e Dietorelle punta, infatti, a conquistare nuove quote di mercato negli Stati Uniti. «Abbiamo appena aperto una legal entity negli Usa, che dipenderà direttamente da Cloetta Italia e che, inizialmente, userà come testa di ponte il marchio Sperlari e le sue specialità dolciarie», spiega in una nota Giorgio Boggero, amministratore delegato Cloetta Italia che aggiunge: «Con caratteristiche ben radicate nella mente del consumatore italiano, Sperlari oggi si prepara a divenire punto di riferimento per i consumatori che, ovunque nel mondo, cercano prodotti di eccellenza tipicamente italiana». Il secondo passo della strategia di espansione oltre Atlantico di Cloetta Italia contempla la messa a punto di una piattaforma di caramelle appositamente studiata per il mercato statunitense. La base sarà costituita da uno dei prodotti attualmente commercializzati nel Gruppo Cloetta, ma con un branding e un packaging tipicamente americani. Il Gruppo Cloetta è presente in più di 50 Paesi in tutto il mondo con prodotti delle più forti marche sul mercato, tra cui Läkerol, Cloetta, Jenkki, Kexchoklad, Malaco, Sportlife, Saila, Red Band e Sperlari. Il Gruppo ha 12 stabilimenti in sei Paesi, di cui 4 in Italia. La filiale italiana ha sede a Cremona.