Annalisa di “Amici” tra laurea in Fisica, canzoni e cultura. Chi ha pregiudizi sui talent è servito…

2 Lug 2013 17:33 - di Antonella Ambrosioni

Altro che starlette da talent in cerca di rapide scorciatoie! Alzi la mano chi non ha mai coltivato un pregiudizio negativo sulla qualità e la preparazione dei personaggi catapultati sotto i riflettori grazie ad Amici o X Factor. Ebbene, Annalisa Scarrone – un successo cristallino, dall’arena di Maria De Filippi a Sanremo 2013 –  li smentisce tutti. In un momento in cui la laurea sta perdendo appeal tra i giovani, esistono ancora ragazzi che non solo sono determinati a conseguire questo titolo di studio, ma ci riescono anche brillantemente. È così che – in tempi di esami di maturità e di scelte impegnative – alcuni cantanti, conduttori e giornalisti hanno deciso di raccontare al sito Skuola.net il loro percorso di studi all’università che, anche se non sempre è sfociato nel mestiere conforme alla laurea conseguita, sicuramente può essere utile ad aiutare altri ragazzi alle prese  con l’orientamento universitario.

La storia raccontata dalla cantante Annalisa è esemplare, con oltre 90mila copie della sua musica vendute e una laurea in Fisica in tasca. Si sorprenderà chi si innamora degli stereotipi, ma così è: niente scelte facili e sicure, solo impegno, sacrificio e serietà. È quanto la stessa Annalisa racconta. Nata nel 1985 a Savona, è dall’età di 13 anni che ha cominciato a fare sul serio, dividendosi letteralmente tra gli studi musicali, il liceo scientifico, il diploma e la scelta di una laurea complicata, in fisica. Da lei arrivano parole incoraggianti per ogni giovane, piene di cuore e razionalità: la laurea, dice, «è una scelta che deriva dalla piena coscienza dell’importanza di un titolo di studio e di una formazione culturale per la successiva ricerca di un lavoro e realizzazione personale». Senza dimenticare la passione: «Io – racconta – mi sono iscritta a fisica semplicemente perché mi piaceva. Ho iniziato fin da bambina a studiare musica e avevo intenzione di portare avanti anche quello. Quindi, quando sono arrivata alla fine del liceo scientifico ho scelto una cosa più che altro che mi piacesse e che avrei potuto portare avanti insieme agli studi musicali». Vocazione e intelletto possono andare daccordo, anche oggi in tempi di vacche magre. Uno studio spendibile nel mondo del lavoro, questa è stata la considerazione principale che ha fatto Annalisa nel momento della scelta dell’università. E anche in questo caso ha seguito una sua vecchia passione, quella per l’insegnamento nelle scuole superiori, in particolare nei licei e negli istituti tecnici. Naturalmente ci vuole grinta, tenacia, capacità di non arrendersi alle difficoltà. Nessuno dice che sia semplice. «Ho avuto alti e bassi come tutti, perché comunque è una facoltà veramente tosta. Richiede tempo, volontà ed energie». Perseguire una passione è comunque una via giusta. Annalisa, proprio una star nata da un talent, sventola la bandiera della «cultura come completamento della persona». La crescita personale deriva anche da una matura organizzazione del proprio tempo: «Riuscire ad incastrare tutto: avevo diviso la settimana di studio da lunedì a giovedì, poi venerdì andavo a casa e cominciava la settimana di musica, e non sempre – conclude – riuscivo a fare le cose che mi ero prefissata». Ma poi, con tutta evidenza, le cose sono andate diversamente. Può essere così per tutti.

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