Una trentina di grillini pronti allo “strappo”. Il senatore Pepe: «Grillo è vecchio, noi ci autodistruggeremo…»

12 Giu 2013 10:33 - di Desiree Ragazzi

Il Movimento Cinque Stelle traballa, e non solo per il crollo dei consensi alle comunali. Il dissenso nei confronti di Beppe Grillo esplode anche in Parlamento: le scintille tra la senatrice Adele Gambaro e il leader del Movimento rappresentano, infatti, la punta di un iceberg di un malcontento che serpeggia da tempo tra i nuovi eletti. I diktat di Grillo cominciano a essere per molti indigesti. La Gambaro, nel classico stile grillino, è stata minacciata di espulsione per aver espresso delle considerazioni critiche nei confronti del leader dopo la débacle elettorale («Stiamo pagando i toni e la comunicazione di Beppe Grillo, i suoi post minacciosi soprattutto quelli contro il Parlamento. Mi chiedo come possa parlare male del Parlamento se qui non lo abbiamo mai visto. Lo invito a scrivere meno e osservare di più. Il problema del Movimento è Beppe Grillo»). Una posizione critica per nulla isolata la sua, tant’è che è stata anticipata dalla fuga di Alessandro Furnari e Vincenza Labriola, due deputati tarantini confluiti nel gruppo misto. Ora sul piede di guerra c’è anche un gruppetto di parlamentari che medita di tagliare la corda. Si parlava inizialmente di quindici-venti dissidenti, ma la fronda potrebbe essere molto più ampia e da indiscrezioni si apprende che sarebbero pronti a tagliare la corda già trenta-quaranta eletti. E la dimostrazione pratica si è avuta col voto sul nuovo capogruppo al Senato con i Cinque Stelle divisi a metà. Molti temono la diaspora e per evitarla alcuni spingono per far sì che la Gambaro si dimetta e non venga epurata nel classico stile grillino. Ma la matassa è difficile da districare e nei prossimi giorni ne vedremo delle belle. Anche perché la Gambaro non sembra intenzionata a fare nessun passo indietro. Intervistata da la Repubblica non ritratta anzi rincara la dose: «I miei colleghi conoscevano bene il mio disagio», «noi parlamentari siamo stati lasciati soli. In tre mesi Grillo non l’ho mai visto. Ho visto invece le scolaresche in aula per cercare di capire come funziona la democrazia. Un momento importantissimo».  E precisa: «Ho detto solo quello che penso, i post violenti di Grillo hanno danneggiato il Movimento 5 Stelle in questa campagna elettorale. Lui è stato parte del problema. Soprattutto con l’ultimo post sul Parlamento». Avrebbe anche voluto dirglielo personalmente: «Mi sono fatta dare il numero di Grillo. Ho cercato di chiamarlo. Ho tentato più volte. Niente, non mi ha mai risposto». E una conferma del suo malessere arriva anche dal senatore Bartolomeo Pepe. «Siamo troppo Grillo-dipendenti – dice in un’intervista al Messaggero – E Beppe, anche fisiologicamente non può reggere, non dura un’altra legislatura. Ha quasi 65 anni. Lei ce lo vede a 70 nelle piazze che si incazza ancora? Dureremo una legislatura. Siamo destinati ad autodistruggerci».

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