Si torna a Forza Italia. Brunetta: saremo partito di lotta e di governo. Alfano: i moderati torneranno a vincere
“Preoccupata per il clima di tensioni politiche che si accendono intorno ai temi della giustizia? Certo che sì: se non lo fossi, sarei un’incosciente”. Lo dice al Mattino il Guardasigilli Annamaria Cancellieri che però si dice convinta “che questo governo ha i numeri e la forza di andare avanti”. “Quello che abbiamo varato nel Consiglio dei ministri di mercoledì scorso – spiega il ministro – non è un provvedimento svuotacarceri. Casomai, se posso usare un gioco di parole, cerchiamo di riempirle di meno”. Il provvedimento “agisce soprattutto sugli ingressi in carcere”, non sulle uscite di delinquenti. “Ma buone carceri che svolgano la loro funzione, anche quella di recupero, sono proprio un contributo per una società più sicura e anche più civile nei confronti di chi ha sbagliato”. Il problema per il Pdl non è il decreto svuotacarceri ma una riforma complessiva della giustizia che Berlusconi ora invoca a gran voce anche per restituire ruolo alla politica dopo le iniziative dei magistrati.
Il ministro Cancellieri, come l’intero governo, guarda all’evoluzione del dibattito in corso nel centrodestra e attende soprattutto le conseguenze che arriveranno dalla decisione di Berlusconi di tornare alle origini con la rinascita di Forza Italia. Renato Brunetta, vulcanico capogruppo Pdl alla camera, detta la linea: sarà un partito di lotta e di governo, occorre pungolare il premier Letta. Già, ma il rischio di destabilizzare è dietro l’angolo e ai ministri azzurri non resta che l’arduo compito di riequilibrare gli eccessi critici. Proprio quello che fa Maurizio Lupi, ministro delle Infrastrutture, intervistato dal Corriere: “stimolare il governo” va bene, terremotarlo no. Difendere Berlusconi dalla “persecuzione giudiziaria” è giusto, essere “più realisti del re” invocando il voto e la caduta dell’esecutivo Letta quando “il presidente ha indicato la linea del sostegno leale” è sbagliato. Secondo Lupi tornare a Forza Italia è “un grande segnale di ripresa della nostra missione originaria”, ma “se nel Pdl si fa la gara a chi è più berlusconiano degli altri non si va incontro ai bisogni reali dei cittadini che non rimpiangono la vecchia politica ma vogliono cose concrete, far star meglio le loro famiglie”.
Angelino Alfano interviene a sua volta per ribadire che Berlusconi e il suo partito attendono risposte sul piano economico, perché è su quel terreno che i cittadini possono valutare i risultati effettivi delle larghe intese. Il nodo giustizia resta ed è ingombrante ma, almeno a sentire Alfano, non è prioritario. Quanto al ritorno a Forza Italia, continua Alfano, è una mossa che punta a ricostituire una grande coalizione di moderati che possa tornare a vincere le elezioni”.