Rodotà-Cinquestelle, la rissa continua: «Insulti inaccettabili. Temo una sfida tra Berlusconi e Grillo…»
«Gli insulti? Inaccettabili, visto il mio tentativo di offrire un contributo. Lascio a ciascuno la sua libertà di giudizio, nel rispetto degli altri. Quel che mi sta a cuore è la coerenza delle mie idee. Agli attacchi sono abituato». Il giorno dopo gli insulti e i tentativi di ridimensionare lo scontro da parte di Beppe Grillo, in un’intervista all’Unità Stefano Rodotà risponde duramente agli attacchi del leader del Movimento Cinque Stelle, ricordando di aver “ringraziato Grillo per la sua designazione”. «Dopo avergli anche detto che, dinanzi alla canditura di Prodi, facevo un passo indietro. Poi sono andato a discutere con il suo gruppo alla Camera della democrazia parlamentare. E dissi: «Siete in parlamento, volete gettare al vento la libertà dei singoli in nome del portavoce? Registrai consensi e dissensi. Ma la questione resta aperta, e andrà avanti lì dentro». Quanto alle riforme con cui è alle prese il governo, per Rodotà “occorre e invertire priorità e strumenti”. «Prima ci vuole la legge elettorale per sottrarre a Berlusconi un’arma di ricatto. Poi, facendo guadagnare all’esecutivo più tempo, per via ordinaria – senza comitati e commissioni – si potrà affrontare la riforma istituzionale, auspicabilmente nel solco di un sistema alla tedesca, anche per quel che riguarda i rami alti». Ma la vera preoccupazione di Rodotà, che alimenta i sospetti di voler spaccare i Cinque Stelle per assumerne una leadership di sinistra, sembra essere proprio l’ascesa di Grillo ai danni del Pd. «La Costituzione sarebbe stravolta con l’adozione del modello francese. Vi immaginate in Italia un ballottaggio tra Berlusconi e Grillo?».