Renzi: voglio guidare il Pd e fare come Tony Blair
“Vorrei candidarmi alla segreteria perché ci tengo davvero al Pd e sono sicuro che è solo con un partito innovativo, leggero, scattante, agile, e per questo non fragile, che possiamo cambiare l’Italia, imporre un bipolarismo di fatto, conquistare gli elettori degli altri partiti e dare una mano al governo,con lealtà ma senza piaggeria: preparandoci come è giusto che sia all’appuntamento con le prossime elezioni smettendola di smacchiare i giaguari, smettendola di farci dettare l’agenda dai nostri avversari, smettendola – che palle! – di farci governare dalle correnti e cominciando a farlo davvero, questo benedetto Pd”. Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi in un’intervista al Foglio. “Io sono pronto, sto già lavorando, ho un piano, sto preparando un documento, e mi affascina l’idea di poter fare nel Pd quello che Tony Blair fece nel 1994 con il New Labour”, dichiara Renzi.
“Questa volta – assicura Renzi – non mi faccio fregare: se non mi fregano con le regole, e se non provano a restringere la partecipazione come hanno fatto con ottima lungimiranza in altre occasioni, io ci sono; se vogliono fregarmi, se vogliono mettermi i bastoni in mezzo alle ruote, se vogliono continuare a far rimanere il Pd ostaggio delle correnti e se vogliono trasformare le primarie in una specie di Renzi contro il resto del mondo, non so se ne vale la pena”.
Cala intanto di 4 punti in una settimana, secondo un sondaggio Swg per Agorà, la fiducia degli italiani in Matteo Renzi, che si attesta al 56 per cento e rimane comunque primo in classifica tra i politici più graditi. Con un distacco di due punti, segue il Capo dello Stato Napolitano, stabile al 54 percento. Sale di un punto il premier Letta, che raggiunge il 50 percento, mentre Berlusconi si attesta al 26 percento. Perde infine due punti Beppe Gillo, che scivola al 19 percento.