Letta “blinda” il governo: «Nessuna ripercussione dalla sentenza su Berlusconi, le urne sono lontane»

20 Giu 2013 13:19 - di Romana Fabiani

È un Letta ottimista e “operoso” quello che si presenta alla stampa estera per fare il punto sull’agenda italiana. Con una precisazione d’obbligo dopo la bufera della Consulta. «La vicenda Berlusconi – ha detto sorseggiando un bicchiere d’acqua – non avrà ripercussioni sulla tenuta del governo». Il premier sottolinea che ci sono tutte le condizioni «per fare le cose positive e applicare il programma sul quale il Parlamento ha dato la fiducia». Anzi ha messo la faccia sul rispetto dei tempi: le riforme annunciate saranno approvate «in 18 mesi». Fair play sul nodo dell’ineleggibilità del Cavaliere: «È una questione di dinamica parlamentare, il governo non c’entra: mi atterrò e sentirò le indicazioni che saranno date». Ai giornalisti esteri ha illustrato il  “decreto del fare”  come una “rivoluzione” a partire dall’intervento sulla sulla giustizia civile. «Dentro il decreto voi trovate un intervento rivoluzionario perché in questi vent’anni si è intervenuto quasi esclusivamente sulla giustizia penale, «per motivi – ha aggiunto ironico – che non sto qui ad indagare». L’eventuale privatizzazione della Rai, invece, non fa parte del programma di governo, che – ha insistito è «stabile e concentrato sui suoi obiettivi». Nessuna crisi alle porte, nessuna ipotesi di elezioni anticipate, insomma. «Col sistema elettorale attuale, solo le larghe inteso sono possibili», risponde alle Cassandre che si esercitano con gli scenari più drammatici,«tornare a votare oggi sarebbe come tornare alla casella partenza del gioco dell’oca». Un passaggio viene dedicato al caso che coinvolge Josefa Idem dopo il sospetto del mancato pagamento dell’Imu, «faccio fiducia su quello che ha detto il ministro Idem», ha detto ricordando come l’interessata si sia detta subito pronta ad assumermi ogni responsabilità. Fresco di visita a Londra, Letta chiarisce che l’Italia farà di tutto per fare in modo che la Gran Bretagna resti a borso dell’Ue che vanta una “storia di successo”. Anche sulla polveriera iraniana assicura che la diplomazia italiana non resterà a guardare e collaborerà con il nuovo presidente iraniano. «In autunno –  ha annunciato ancora Letta –  farò una visita molto caratterizzata su temi economici nei Paesi del Golfo. Il mio primo viaggio fuori dall’Europa sarà in Israele e Palestina».

 

 

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