La Sicilia volta le spalle al centrodestra e a Grillo. La sinistra vince con le facce da Jurassic Park

11 Giu 2013 20:33 - di Redattore 92

C’erano una volta il movimento dei forconi e Beppe Grillo che attraversava a nuoto lo Stretto. C’era una volta la Sicilia del 61 a 0 per il centrodestra. Tutto evaporato alla fine dello spoglio. Poco importa che il “nuovo” che avanza sembri Jurassic Park. Il centrosinistra ha riesumato perfino Enzo Bianco, che torna a fare il sindaco di Catania superando al primo turno l’uscente Mario Stancanelli. A Messina, la città che negli ultimi anni ha avuto due sindaci di Alleanza nazionale, gli elettori portano al ballottaggio addirittura due candidati di sinistra: il sindaco uscente Felice Calabrò (Pd) che ha ottenuto il 49,94%  e il no-global Renato Accorinti che ha incassato il 23,88%. A Siracusa, vanno al ballottaggio il sindaco uscente Giancarlo Garozzo del centrosinistra al 31%, con Ezechia Reale, appoggiato da liste civiche, incluso ex Pdl, al 26,72%. Una frammentazione dei moderati che ha relegato Edgardo Bandiera del centrodestra al 21,40%. A Ragusa vanno al ballottaggio del 23 e 24 giugno Giovanni Cosentini (Pd, Udc, Megafono), che ottiene il 29,34%, e Federico Piccitto del Movimento 5 Stelle con il 15,34%, secondo per appena 177 voti rispetto a Franco Antoci (Pdl), che si ferma al 15,05%. Per il centrodestra non va meglio nei piccoli Comuni. Emblematico il caso di Partinico (Palermo), dove il candidato sindaco del Pdl non solo non arriva al ballottaggio, ma finisce addirittura ultimo su sei candidati.

Peggio che al centrodestra è andata solo al M5s. Nessun sindaco eletto, con la sola speranza di Ragusa. L’esito è fallimentare a Catania, Messina e Siracusa: in queste tre città il Movimento non è riuscito a superare neppure la soglia di sbarramento del 5% per poter eleggere almeno un consigliere. Proprio nell’isola Grillo aveva ottenuto un boom di consensi alle regionali dell’ottobre scorso, circa il 15% (285 mila voti), lanciando l’assalto ai Palazzi romani. In percentuale, nelle quattro città il Movimento passa dal 20,26% al 5,02%, con una flessione di 15 punti. Il calo maggiore è a Ragusa, con una perdita di 19 punti :dal 28,56% al 9,62%. C’era una volta il M5s, ma la favola di Grillo è senza lieto fine.

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