La Merkel scopre che sta arrivando la recessione anche in Germania. «Le cose in Europa non vanno bene…»

11 Giu 2013 13:13 - di Romana Fabiani

Frau Merkel non è più la stessa. Anzi sì. «La Germania avverte gli effetti della crisi…», ha detto parlando a un’assemblea di industriali tedesch della Bdi. Insomma se Roma e  Madrid non se la passano bene anche Berlino ha i suoi problemi e non disdegnerebbe una politica europea  di sviluppo e non di rigore contabile.Sembrerebbe un’ammissione di umana debolezza, la prima nella storia della cancelliera di ferro. Ma basta leggere poco oltre le sue dichiarazioni per capire che non è proprio così. «È molto importante – aggiunge – capire che se all’Europa le cose non vanno bene, neanche alla Germania possono andare bene». Capito? Visto che l’Europa è il ricettore princi

pale dell’export tedesco deve darsi una svegliata. Che detto da chi è nella cabina di regia comunitaria è una notizia. «Si discute molto sugli strumenti del salvataggio europeo, ritenuti controversi, ma questi si sono dimostrati finora legittimi», ha spiegato citando la decisione della Corte costituzionale  sulle misure anticrisi della Bce.
Tra oggi e domani, infatti, saranno esaminati dalla Corte costituzionale tedesca i ricorsi presentati contro il programma di acquisto bond chiamato Omt (Outright monetary transactions), che secondo i ricorrenti è in realtà un veicolo per finanziare in maniera mascherata i Paesi della zona euro, in violazione della legge tedesca. «Noi crediamo che la Bce assicuri la stabilità dei prezzi nell’eurozona», ha detto ancora la Merkel ricordando che il fondo Esm, «che è così importante, è stato approvato». La stessa banca centrale tedesca si oppone al piano che, annunciato ufficialmente dalla Banca centrale europea lo scorso settembre, ha contribuito a ridurre le pressioni sui titoli di Stato dei Paesi periferici della zona euro, pur non essendo mai stato utilizzato. L’efficacia del programma di acquisto di titoli di Stato, quindi, non costituirà un parametro per valutarne l’aderenza ai principi della costituzione tedesca. In ogni caso la Corte costituzionale tedesca non vuole prendere decisioni sul fine e sul senso delle politiche di salvataggio europeo. «Questo è e resta compito esclusivo della politica», ha spiegato il presidente della Corte, Andreas Vosskhule. Un anticipo della linea difensiva è stato offerto  dal presidente dell’Istituto di Francoforte, Mario Draghi, che ha ribadito che la Bce non userà tale schema per salvare un Paese dall’insolvenza ma al solo scopo di tutelare la valuta comune.  all’annuncio del piano, l’estate dello scorso anno, la crisi della zona euro si è attenuata notevolmente e i costi di finanziamento dei Paesi periferici, in testa quelli di Italia e Spagna, si sono quasi dimezzati.

 

 

 

 

 

 

 

 

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