La crisi colpisce anche gli ipermercati: si salvano solo i discount
Crollano le vendite anche negli ipermercati e nei supermercati, con la crisi dei consumi che ad aprile colpisce tutta la grande distribuzione. A certificarlo è l’Istat, che registra così sofferenze non solo per i piccoli negozi e per le botteghe di quartiere. Si salvano solo, ma per poco, i discount. Insomma gli italiani, dopo avere ridotto al lumicino gli acquisti negli alimentari e negli empori sotto casa, hanno deciso di tagliare in modo netto anche le compere nella distribuzione organizzata: ormai neppure le promozioni, ricorrenti nei supermercati e negli ipermercati, riescono a far riempire i carrelli. Le casse della distribuzione moderna hanno così perso il 3,9% su base annua, segnando la caduta più forte da almeno sette anni, ovvero da gennaio del 2006 (primo mese per cui sono comparabili i dati). Una perdita che risente anche della Pasqua anticipata: quest’anno la festività è caduta nel mese di marzo mentre nel 2012 era stato aprile ad avvantaggiarsene. Dopo le spese per il periodo pasquale, quindi, gli italiani hanno stretto ancora più i cordoni della borsa. Con l’allungarsi della crisi la lista delle rinunce si è infoltita: se finora a subire i danni delle recessione erano stati principalmente i negozi di vicinato, con i consumatori disposti a fare a meno della comodità, ora diventa più marcata la disaffezione verso i prodotti di marca. Ecco che i supermercati vedono il giro d’affari contrarsi del 5,3% e gli ipermercati addirittura del 5,5%. Batoste ben più pesanti del calo registrato per la distribuzione tradizionale (-2,1%). A beneficiarne sono i discount (+0,4%), con lo sconto che vince la crisi. Ma anche per i grandi magazzini che praticano i ribassi le vendite non crescono più come nei mesi passati: oggi le variazioni si fermano poco sopra lo zero.