Ior, Papa Francesco accelera l’operazione bonifica. Parte un’inchiesta interna per collaborare con la giustizia

29 Giu 2013 11:14 - di Romana Fabiani

Verrà ostacolato dal pachiderma secolare della Curia, ne sa qualcosa papa Benedetto XVI, ma papa Francesco ha  le spalle larghe di chi ha sperimentato la vocazione on the road nelle baracche argentine e appare molto intenzionato ad accelerare una radicale riforma della Chiesa cattolica. E non solo nella dottrina. Al primo posto l’impegno a fare luce dall’interno sugli opachi traffici dello Ior attraverso la Pontificia commissione referente sulla banca vaticana in “collaborazione” con la Procura, le cui ultime mosse non hanno trovato impreparato il Pontefice. Non sembra proprio casuale la coincidenza temporale tra l’istituzione della «commissione referente» voluta da Francesco e  l’arresto 48 ore dopo del potente monsignor Scarano per anni a capo dell’amministrazione del patrimonio vaticano. Tutto lascia pensare che papa Francesco non intenda ostacolare il lavoro degli inquirenti  per mettere la parola fine allo scandalo della gestione della banca vaticana e di bonificare la Curia dalle mele marce. La rivoluzione “francescana” del resto è stata di fatto battezzata a “grande maggioranza” dal conclave di marzo. «Come è noto, monsignor Scarano era stato sospeso dall’Apsa da oltre un mese», ha spiegato il direttore della sala stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi – e sebbene le autorità italiane non abbiano avanzato nessuna richiesta, il Vaticano conferma la disponibilità a una piena collaborazione». Le parole di un ufficioso «portavoce dello Ior» rivelano che è partita anche un’inchiesta interna alla Santa Sede, in linea con la politica di “tolleranza zero” promossa dal presidente dello Ior, Ernest Von Freyberg. Un’inchiesta che affiancherebbe l’attività della neonata commissione referente dello Ior, che se non è un commissariamento vero e proprio è comunque una svolta epocale. Dei cinque membri della vecchia struttura di vigilanza dello Ior, solo il cardinale francese Jean-Louis Tauran è stato inserito nella nuova struttura che dovrà vigilare e riferire. L’unico italiano è il salesiano Raffaele Farina, che gode di stima unanime per rigore e indipendenza di giudizio. A sorpresa, non ha avuto incarichi neppure Attilio Nicora, forse perché è tuttora presidente dell’Aif, l’Agenzia di informazione finanziaria vaticana .«Ora assisteremo a una gara dei curiali a sostenere di avere sempre chiesto trasparenza», prevede uno dei custodi dei segreti dello Ior. La commissione referente è nata, così è stata annunciata, «dal desiderio del Papa di conoscere meglio la posizione giuridica e le attività dell’Istituto per consentire una migliore armonizzazione del medesimo con la missione della Chiesa universale». Il messaggio è chiaro, come pure il ridimensionamento del potere del cardinale Bertone e l’esautoramento di fatto del “consiglio dei 15 “, la storica commissione cardinalizia per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa sede.

 

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