Il governo dà il via libera al decreto sulle carceri. Fratelli d’Italia annuncia un referendum sull’amnistia “mascherata”
Via libera del Consiglio dei ministri al decreto contro il sovraffollamento delle carceri. «È una risposta di dignità del Paese all’emergenza carceraria – ha spiegato Enrico Letta – che se non affrontata avrebbe portato gli osservatori internazionali a puntare il dito sull’Italia “incapace di gestire dignitosamente la vita nelle carceri”». Non è uno svuotacarceri – ha spiegato in conferenza stampa il ministro Cancellieri – ma indica una nuova filosofia dell’espiazione della pena». Un “chiarimento” preventivo, quello del Guardasigilli, che sa bene che la ricetta ha lasciato e lascerà molti con l’amaro in bocca. Il ministro ha voluto ricordare che «da trent’anni c’è una condanna della Ue per la situazione delle carceri italiane, ma il problema non è solo il sovraffollamento, ma l’approccio generale del problema». Il piano di edilizia carceraria che porterà nuovi 10mila posti letto in carcere entro il 2016 «non è assolutamente sufficiente» di fronte ai circa ventimila detenuti in “esubero”.
La soluzione, «sbrigativa e pasticciata», non piace a Fratelli d’Italia pronto a dare battaglia contro la logica del colpo di spugna per rendere più vivibili le carceri. Nell’aula di Montecitorio Ignazio La Russa ha confermato la posizione del partito e annunciato un referendum abrogativo della legge sulle misure alternative al carcere. «Siamo contrari a questa legge e non deporremo le armi. Aspettatevi una raccolta di firme per un referendum abrogativo promosso da Fdi con chi ci starà». Fratelli d’Italia è contrario a qualsiasi ricetta che curi i sintomi e non la causa. Le condizioni di chi sta in carcere – ha proseguito l’ex ministro – devono essere umane e vanno migliorate con nuove carceri o anche utilizzando strutture pubbliche dismesse o alberghi vuoti acquisibili facilmente per chi sconta un ultimo periodo di carcerazione. No, insomma, a qualunque forma di amnistia, indulto o provvedimenti vari che sicuramente peggiorano la sicurezza dei cittadini e renderebbero inutili gli sforzi e i sacrifici delle Forze dell’ordine. «È da tempo che lo chiediamo ma si preferisce sempre aspettare l’emergenza per poter aprire le porte delle carceri», ha aggiunto La Russa chiedendo al governo e alla larga maggioranza che lo sostiene di trovare metodi alternativi che non siano «una palese sconfitta della giustizia».