Gambaro (e Grillo): processo “live”. Ma già volano stracci: “traditori”, “miserabili”, “Che Guevara…”
L’ora della verità è fissata per le 18 (in diretta streaming), ma prima che inizi il processo alla Gambaro, la dissidente del M5S che Grillo vuol cacciare, sta andando in scena da qualche ora sulla rete il tutti contro tutto, anch’esso “live”, almeno a parole, combattuto a colpi di post sui social network. Un processo dal quale non è escluso lo stesso Beppe Grillo, che ha già ammonito: ««Non è una conta sulla senatrice, ma sul Movimento. E su di me». Per ingannare il tempo nell’attesa dell’0ra X, fioccano ironie e insulti tra i grillini: «Adele è una “miracolata che si crede Che Guevara», dice il deputato M5S, Malio Di Stefano su Fb. «La prima nutrita corporazione italiana è quella dei Miserabili», scrive il deputato M5S Manlio Di Stefano in un altro post. «In queste ore il formicaio dei Miserabili è in gran fermento, devono abbassare al loro livello Beppe Grillo», scrive il deputato che attacca la dissidente Adele Gambaro e la collega Paola Pinna una “Cosetta dei Miserabili laureata, disoccupata che viveva con i genitori a Quartuccio Cagliari e con 100 voti 100 è diventata deputata al Parlamento”. Ultimo tentativo dei senatori del M5S che si stanno riunendo in questi minuti nel tentativo di trovare una mediazione sul caso Gambaro, prima dell’assemblea congiunta, in programma a Montecitorio alle 18, forse stramessa in streaming. Il capogruppo uscente, Vito Crimi, non prenderà parte alla riunione di palazzo Madama perché afferma di avere «altro da fare. Devo lavorare e abbiamo già parlato tantissimo». Così mentre il sindaco di Parma Pizzarotti invita all’unità, si moltiplicano le voci pro o contro provvedimenti punitivi. Se il capogruppo alla Camera Nuti pronostica che “alcune persone lasceranno il movimento ma non fa drammi, e il vicepresidente della Camera Di Maio parla di “compravendità di parlamentari”, il deputato Currò e la senatrice Fucksia si schierano contro l’espulsione della collega.