«Extracomunitari ladri dovete morire». E la consigliera Pd (dopo il furto) si scoprì razzista

21 Giu 2013 17:16 - di Redazione

Dopo che avevano provato a rubare in casa di sua sorella, ha postato su facebook un commento razzista: «Extracomunitari ladri stronzi dovete morire subito». A vergare queste parole è stata una consigliera di circoscrizione a Prato, che è anche componente della segreteria provinciale del Pd, Caterina Marini, 30 anni. Parole che dalla Lega vengono definite come uno “sproloquio” su cui il Partito democratico non ha espresso sdegno’. Dopo la diffusione del post, poi cancellato, il segretario pratese del Pd, Ilaria Bugetti, ha chiesto l’espulsione della donna dal partito: «Con quelle dichiarazioni – ha spiegato – è di fatto fuori dal Pd. Ho già chiesto l’apertura di un procedimento disciplinare». Il messaggio risale a qualche giorno fa e racconta il tentato furto subito dalla sorella. «Mentre andava in camera si è trovata faccia a faccia con un ladro. Che città di merda è questa. Extracomunitari ladri stronzi dovete morire subito». Nei commenti seguenti, rispondendo ad un amico infastidito dal post che le chiedeva come mai avesse scritto affermazioni così gravi, Caterina Marini ha poi aggiunto: «Era un magrebino. Agile come un gatto. E datemi di razzista non me ne frega. La gente ha solo discorsi». La reazione del partito non si è fatta attendere. Per il segretario pratese del Pd, Ilaria Bugetti, «quelle dichiarazioni violano chiaramente i nostri principi fondanti che da sempre si rispecchiano nell’anti-razzismo, nella non-violenza e nel rispetto della convivenza». Quindi, la richiesta di espulsione: «Non spetta direttamente a me emettere delle sanzioni, ma ho già chiesto l’apertura di un procedimento disciplinare. Appare evidente la violazione del codice etico che Caterina Marini ha sottoscritto».

Inattesa e beffarda arriva anche la nota di solidarietà nei confronti della Marini da parte di Forza Nuova Toscana. «Non possiamo che essere solidali con la consigliera pratese e con la sua famiglia per il grave episodio che ha colpito la sorella e capiamo benissimo che quanto scritto su Facebook è stato uno sfogo esternato in un momento di particolare rabbia e paura», ma «finché è l’erba del vicino ad andare a male, l’immigrazione è una risorsa, però non appena ne vengono coinvolti personalmente, allora la situazione cambia».

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