Espulsa la leghista che aveva insultato il ministro Kyenge: “Mai nessuno che se la stupri…”
Una offesa che tocca i tasti della violenza sessuale, fatta da una donna a una donna, da una consigliera della Lega a un ministro. Ha scatenato una bufera di condanna e indignazione la frase choc “ma mai nessuno che se la stupri” con la foto del ministro per l’integrazione Cecile Kyenge postata in bacheca Facebook dalla consigliera di quartiere a Padova, Dolores Valandro. Una reazione trasversale nata in rete e poi montata a livello politico che solo in serata la consigliera Valandro cerca di smorzare chiedendo scusa. Parla di una battuta detta “in un momento di rabbia. Non sono un tipo violento”, dice, e rigetta l’immagine dei leghisti che vanno giù duri con gli immigrati: “passiamo sempre per razzisti ma non è vero. Io nella sede cittadina di Padova ho accolto addirittura persone del Congo”.
Per la presidente della Camera, Laura Boldrini, però, le parole della consigliera “sono inaccettabili, intrise di razzismo e di odio”. Il ministro Kyenge ricorda che “chiunque dovrebbe sentirsi offeso, non solo io. Questo linguaggio non mi appartiene perché istiga alla violenza tutta la cittadinanza” e ancora “vorrei che si difendesse sempre un linguaggio non violento”. “Qualunque attacco mi arrivi – aggiunge – non permetto a nessuno di togliermi il sorriso”. Le fa eco il presidente del consiglio Enrico Letta: “Cecile Kyenge ha ragione. ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso, e anch’io mi sento offeso”. Nell’arco della giornata, il profilo della Valandro è scomparso da Fb. A reagire, tra i primi, gli stessi vertici veneti del Carroccio con il segretario regionale Flavio Tosi che si scusa a nome della Lega e sentenzia: “Sarà espulsa”. Un provvedimento che arriverà durante una riunione in tarda serata per fare il punto sul risultato alle amministrative e la sconfitta a Treviso.
La Valandro, tra i ‘ribelli’ alla linea della nuova segreteria, qualche settimana fa era già stata sospesa. La sua – dice Tosi – è “una frase inqualificabile”. Per il governatore Luca Zaia la condanna deve essere “senza se e senza ma” e ricorda che “il Veneto è uno dei migliori esempi di un’integrazione possibile”. La tempesta si è scatenata in tarda mattinata quando in rete è esploso il caso ‘Valandro’. La consigliera di quartiere in Fb aveva messo la foto di Kyenge, la frase choc – “Ma mai nessuno che se la stupri, cosi’ tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato? Vergogna” – in relazione a un articolo preso da un sito specilizzato nel raccontare ‘i crimini degli immigrati’, nel quale si parla di un presunto tentativo di stupro a una donna italiana da parte di un uomo africano. In pochi minuti decine di commenti, di dichiarazioni di condanna, mentre da più parti è scattata la solidarietà al ministro, come rappresentante delle istituzioni e come donna.