Al via il G8 in Irlanda del Nord. L’Italia chiede «un segnale forte su crescita e occupazione»
Sarà dedicata all’economia la prima sessione dei lavori del G8 in programma da oggi a Lough Erne, in Irlanda del Nord. Si parlerà del nodo della crescita, così come dell’emergenza del lavoro per i giovani – tema fortemente voluto dall’Italia di Enrico Letta – e di lotta all’evasione e all’elusione fiscale. In un G8 che si pone come crocevia verso il prossimo Consiglio Ue di fine mese e, in prospettiva, verso il G20, si attendono segnali sul fronte della lotta alla disoccupazione giovanile che Letta si è battuto divenga parte integrante del comunicato finale del vertice. Con un riferimento esplicito, è l’obiettivo del premier italiano, che a Lough Erne probabilmente cercherà la sponda di Obama, attento a quanto sta avvenendo in Europa e da sempre poco convinto della via ultra-rigorista preferita dalla Germania di Angela Merkel. Letta, che oggi incontra per la prima volta di persona l’inquilino della Casa Bianca, ha dalla sua anche il collega francese Francois Hollande che ha già detto di volere dal G8 «un segnale forte su crescita e occupazione«.
Il G8 sarà tuttavia dominato dal dossier Siria. E non solo sulla scia dell’appello arrivato da Papa Francesco, che ha scritto al padrone di casa David Cameron «auspicando« un contributo del Summit per un «cessate il fuoco» e per portare tutte le parti al tavolo dei negoziati. Ma anche, e soprattutto, per l’atteso faccia a faccia tra Obama e Putin. Con il presidente americano che è ormai convinto del superamento della linea rossa, l’uso delle armi chimiche da parte del regime, ed è pronto ad armare i ribelli. Di carne al fuoco al G8 di oggi e domani, dunque, ce ne è tanta – non ultimi la crisi libica ed il processo di pace in Medio oriente – e il rischio dell’inconcludenza, come altre volte in passato, è alto.