Il governo Letta incassa la prima fiducia: 383 sì, 154 no
Al via nell’aula della Camera il primo voto al governo Letta su una questione di fiducia. Tra i primi a dire il proprio sì all’esecutivo, è proprio il premier Enrico Letta, che sfila davanti ai banchi della presidenza della Camera, poi esce dall’aula. La fiducia è stata posta sul decreto emergenze. Il premier Enrico Letta compare nell’aula della Camera solo per il tempo necessario a votare la fiduciaal suo governo, tra i primi a rispondere alla chiama. Subito dopo vota anche il vicepremier Angelino Alfano, che come Letta scorre davanti al banco della presidenza, poi esce dall’emiciclo. La fiducia è passata con 338 sì e 154 no.
“Spiace che non si sia riusciti ad evitare questo passaggio che ha portato alla prima fiducia al governo, quando ve ne erano le possibilità. Questo voto però non è un capriccio o una prova di forza, ma è un momento necessario per un decreto che è fondamentale per il futuro del nostro Paese”. Così Paolo Alli, deputato del Pdl, nel prendere la parola per le dichiarazioni di voto sulla fiducia al decreto emergenze e nell’annunciare il sì “convinto” a nome del suo gruppo. Alli chiede tra l’altro al governo di “evitare in futuro provvedimenti caratterizzati da elevato grado di eterogeneità”, come il dl emergenze.
Per Letta il voto alla Camera è un importante test per mostrare la compattezza della maggioranza. Una volta incassata la fiducia il governo dovrà concentrarsi rapidamente sull’adozione delle misure più attese. Non è stato un segnale positivo, si commenta nella maggioranza, lo slittamento del piano sul lavoro che Letta aveva promesso di portare al consiglio dei ministri rinviato. Sul tavolo c’è anche da dirimere la linea sul piano carceri, che fa registrare una mancata intesa tra i ministri Cancellieri e Alfano. Ma il premier è fiducioso, per lui oò governo è “stabile e concentrato sugli obiettivi” e non è messo a rischio da vicende giudiziarie esterne, cioè quelle che coinvolgono il leader del Pdl Silvio Berlusconi.