Un buco da cento milioni di euro nel bilancio milanese: Pisapia e la sua giunta nel caos
Cento milioni di buco. A Milano i conti non tornano. Ad annunciarlo l’assessore al Bilancio, Francesca Balzani, fiancheggiata dal sindaco Giuliano Pisapia, che oggi ha lanciato il grido d’allarme: «Per il bilancio stiamo puntando a un livello di equità che dia la possibilità di non togliere a chi ha più bisogno. Questo è possibile solo se il governo non ci scipperà altre risorse come sembra dalla lettura dei giornali di oggi». Una sorta di “Piove, governo ladro” preventivo. Dare la colpa all’esecutivo di larghe intese è la soluzione più facile in vista di quelle che saranno le manovre lacrime e sangue che la giunta più a sinistra della storia di Milano imporrà ai contribuenti milanesi. Spese da tagliare «nella carne viva» e «imposte da aumentare» ulteriormente, sono le frasi ripetute con più insistenza a Palazzo Marino. Un annuncio preventivo in vista dell’abolizione dell’Imu richiesto dal Pdl e che l’ex parlamentare di Rifondazione comunista vede come una iattura. «Prendo atto della scelta del governo sull’Imu. Ma quelle somme – insiste devono essere restituite in qualche modo ai Comuni, altrimenti vuol dire strangolarli e cancellare la possibilità di un rilancio dell’economia e dell’occupazione».
Accanto alla quasi certezza di ulteriori tasse per i milanesi c’è la mobilitazione dei sedicimila dipendenti comunali che, contro il sindaco Pisapia hanno indetto uno sciopero generale lunedì 13 maggio. L’intera giornata lavorativa per il personale di nidi e materne, case vacanza, settore Lavoro e Formazione, l’intero turno per la polizia locale, le ultime quattro ore della giornata per tutti gli altri servizi. Tutti contro Pisapia.