Milano, dopo le picconate omicide Pisapia contestato anche allo stadio

20 Mag 2013 10:32 - di Valerio Pugi

«Daniele Carella uno di noi! Pisapia no! Quarto Oggiaro»: è il testo dello striscione esposto per pochi minuti allo stadio “Meazza” da alcuni spettatori interisti (il sindaco è interista) prima della partita con l’Udinese, striscione dedicato a una delle tre vittime uccise a sprangate e a picconate dal ghanese Mada Kabobo l’11 maggio a Milano. Sabato, dopo i funerali di Carella, alcuni residenti di Quarto Oggiaro hanno inveito contro il sindaco Giuliano Pisapia: «Vergogna, vogliamo giustizia. Sei responsabile». Una dura posizione che ha alimentato tensioni tra i presenti. La contestazione era dovuta al fatto che il sindaco si è sempre dichiarato contrario alla presenza di militari in alcune zone particolari della città: «Ribadisco la richiesta che feci due anni fa, quando c’era un governo che la rifiutò – ha precisato – Accettiamo i militari nei presidi fissi, ma non in giro per i quartieri. Se facessero la ronda, dovrebbero essere accompagnati dalle forze dell’ordine e sarebbe uno spreco di energie». Ma l’esercito nei punti sensibili – ambasciate, consolati, stazione centrale, duomo – in parte già è presente. «È tragicomico – ha commentato Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) – Di fronte a tre milanesi ammazzati Pisapia dice no ai militari nei quartieri difficili, nei punti più a rischio. Chiede che siano immobili, mentre la criminalità dilaga». In ogni caso il Viminale ha disposto l’invio a Milano di 140 unità delle forze dell’ordine, poliziotti e carabinieri, per intensificare il controllo del territorio. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha deciso di dare «una risposta importante, volta a rafforzare le attività di prevenzione, potenziando così la preziosa e indispensabile sinergia con le attività di investigazione già in atto, finalizzate al contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa. Il contingente aggiuntivo – ha sottolineato il ministro – è formato da elementi pienamente operativi, specializzati nel controllo del territorio e destinati esclusivamente all’area del milanese». Questo – ha aggiunto – «a garanzia dei cittadini lombardi che possono e devono contare, specialmente dopo i gravissimi fatti recentemente avvenuti, su una maggiore presenza dello Stato, che si traduce concretamente in una serie di interventi pronti e mirati».

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