L’ultimo voltafaccia di Grillo: da paladino della libertà d’espressione alle querele contro gli altri blogger
«I soldi dei finanziamenti ai parlamentari non sono gestiti da Beppe Grillo e non sono usati per finanziare il suo blog. Chi lo afferma sarà querelato a iniziare dal sito Diritto di Critica che ospita un articolo con questo titolo: “La comunicazione 5 Stelle? La gestisce Grillo, soldi compresi. Metà dei finanziamenti ai gruppi parlamentari finirebbe nelle mani del comico genovese, che ne utilizzerebbe – direttamente o meno – una parte per finanziare il proprio blog”». Ad annunciarlo minacciosamente sul suo blog lo stesso Grillo.
E pensare che il 9 aprile, sullo stesso blog interveniva accorato in nome della libertà d’espressione: «In un paese civile, la libertà d’informazione e la buona informazione sono indici di democrazia – spiegava il guru dei pentastellati – Una delle modalità intimidatorie per mettere a tacere le voci scomode e le inchieste giornalistiche non allineate ai poteri politici, economici o religiosi di turno, è la querela, usata come strumento di pressione per scoraggiare il lavoro giornalistico disincentivando lo spirito critico che dovrebbe invece ispirare l’attività del cronista». Trentaquattro giorni dopo il voltafaccia che lascia più di qualche interrogativo irrisolto. Perché il ricorso alle carte bollate quando basterebbe una smentita? Ma soprattutto, come mai il blogger genovese si è tramutato da paladino della libertà di stampa a querelatore seriale? Chi è più attento alla biografia del comico genovese, sa che predica bene e razzola malissimo. A luglio del 2012 non aveva mandato giù la ricerca di Marco Camisani Calzolari dello Iulm, secondo la quale il 54% dei follower su Twitter del comico sono falsi. La replica del comico? Insulti contro il ricercatore dell’ateneo milanese e minacce di querela. E quando invece gli è capitato di riceverle, nel 2007 dall’allora Guardasigilli Clemente Mastella per la seguente frase: «La magistratura è stata fermata dalla politica. Una volta, nel 1992, con Falcone e Borsellino si usava il tritolo. Oggi interviene direttamente il ministro della Giustizia». In quel caso Grillo chiedeva di manifestare la solidarietà dei suoi seguaci sottoscrivendo la petizione «Sono anch’io ammastellato». Altri tempi. Oggi le querele le annuncia lui, neanche fosse Mastella.