La regina Elisabetta “incorona” Carlo. Nel Regno Unito 64 anni non sono troppi per governare
La regina di ferro non si fa sfiorare da dubbi sul suo successore. Non ci sarà nessun derby tra il figlio Carlo e il bel nipote, Willliam. Elisabetta II, non partecipando al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi del Commonwealth (si terrà a novembre in Sri Lanka), mette a tacere i pettegolezzi britannici sul prossimo re del Regno Unito. Sarà Carlo.Nessuno strappo alla consuetudine, nessun salto di generazione. Sua maestà ha deciso di dare forfait all’incontro per la sua veneranda età. Dal 1973 ad oggi non era mai accaduto. La motivazione ufficiale è che la sovrana 87enne sta riprogrammando i suoi viaggi all’estero. Ma al di là delle spiegazioni ufficiali, quel che conta è che Elisabetta ha delegato a rappresentarla il principe di Galles, e dunque sarà luì a prendere il suo posto quando lei non sarà più a Buckingham Palace. Per ora lo investe della reggenza del Commonwealth e non si tratta di una formalità, sottolineano i royal correspondent, quanto piuttosto di un passaggio sostanziale. E Carlo, 64 anni che da decenni si prepara a diventare re, scalda i muscoli per la gioia di Camilla. Ma nessuna accelerazione, nessun gran rifiuto – si precipita a chiarire il portavoce di palazzo – «ogni impegno che comporti viaggi di lunga distanza verrà considerato di volta in volta. Non c’é nulla che faccia pensare a una riduzione degli impegni per la sovrana». Una prova? Oggi Elisabetta II presenterà il Queen’s Speech, il discorso col programma del governo che ogni anno la sovrana legge di fronte al Parlamento di Westminster.
Il Regno Unito non pensa al rinnovamento generazionale, di gran moda nel resto d’Europa e diventato in Italia il nuovo verbo. E poi Carlo si sente un ragazzino: «Camminare è una cosa terribilmente importante per me. È come una sorta di droga – ha confessato poche settimane fa alla Bbc – certa gente ha bisogno di una sigaretta, a me invece serve una bella camminata: mi aiuta a pensare e i pensieri migliori nascono mentre si fa moto all’aria aperta».