La Danimarca, paese all’avanguardia sulle pari opportunità, scivola sullo show sessista

3 Mag 2013 19:57 - di Francesco Severini

L’ultima frontiera sono le strisce nere che un tardivo senso del pudore colloca sulle parti intime e sul seno della ragazza: ma è solo la versione edulcorata, lanciata sul web, del programma più sessista concepito dalla tv pubblica danese. Nella realtà dello show, le ragazze sono completamente nude davanti allo sguardo di due uomini che ne giudicano il corpo e ne commentano ogni particolare. Un programma che va in onda in uno dei paesi da sempre indicato come all’avanguardia nel campo delle pari opportunità. Eppure lo show è in programma sulla rete pubblica danese DR2 e ha già suscitato un putiferio in patria con la legittima richiesta di  un’immediata sospensione. È stato ideato dal musicista jazz Thomas Blachman, in passato giurato della versione danese del reality X Factor. Ogni martedì sera Blachman ‘ospita’, nella penombra e sul suo divanetto firmato un maschio ‘osservatore’ che dopo qualche minuto di silenzio, durante il quale la ragazza di turno si libera di una morbida vestaglia nera, comincia a fornire le sue valutazioni. L’atteggiamento vuole apparire neutrale ed equilibrato, ma lo sguardo il più delle volte vira al lubrico e al lascivo. Il disagio è evidente: la donna resta impalata di fronte ai suoi torturatori televisivi (prima fra tutte, forse, la macchina da presa) ed esegue ciò che le si chiede di fare. In pratica per formulare un giudizio basato sulle reali caratteristiche fisiche, gli osservatori la invitano a spostarsi, voltarsi, mostrarsi ancora. L’orgia di voyerismo sembra avere trovato la sua incarnazione definitiva, questa volta con al centro la vittima tradizionale – la donna – dopo che la tv, non solo quella danese naturalmente, ha nel tempo infranto tutte le barriere, indagando tra le pieghe del privato, del dolore, del sesso. Sommerso dalla critiche, Blachman si è giustificato sostenendo di aver fatto “un favore alle donne, perché in questo modo possono sapere come gli uomini valutino i loro corpi, senza alcuna ipocrisia”.  “Il programma – ha detto Blachman al Daily Mail – deve discutere l’estetica di un corpo femminile senza che la conversazione diventi pornografia ma neppure politically correct”. La produttrice del programma, Sofia Fromberg, ha difeso lo show, dicendo che andrà avanti: “In fondo rivela ciò che gli uomini pensano del corpo delle donne, che c’è di male in questo?”. Certo non c’è da stare allegri se l’ultima frontiera delle pari opportunità è la visione di un corpo esibito con degli uomini che fanno commenti. Un azzeramento di battaglie decennali per la dignità della donna sacrificate sull’altare dell’audience.

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