Il segretario di Stato Usa Kerry a Roma per disinnescare la “polveriera” siriana
Barack Obama non ha ancora deciso come tratterà la vicenda Siria. Per avere maggiori informazioni sulla situazione da vicino, gli Stati Uniti mandano il loro più importante ministro, il segretario di Stato John Kerry, in Europa, allo scopo di mitigare le preoccupazioni della Casa Bianca. Martedì 7 maggio Kerry, incontrerà il presidente russo, Vladimir Putin, per convincere la Russia a proseguire sulla strada della soluzione politica pere porre fine al conflitto in Siria. Mosca sta vivendo da protagonista la crisi siriana, e finora ha fermato più volte i tentativi guerrafondai di alcuni Paesi occidentali. Mercoledì 8 il senatore del Massachussets arriverà invece a Roma, ancora per parlare di Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, dopo l’incontro bilaterale con il collega britannico William Hague, che si é tenuto a margine della conferenza sulla Somalia in corso a Londra. Tra i temi affrontati con Hague c’é stata appunto la situazione in Siria, ha riferito Emma Bonino, sottolineando che «torneremo a parlarne dopo aver incontrato Kerry a Roma». Ma mercoledì nella capitale italiana il segretario di Stato vedrà anche il ministro della Giustizia israeliano e coordinatrice delle trattative con i palestinesi Tzipi Livni e il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh. Ufficialmente i colloqui, a margine degli incontri di Kerry con il neo premier Enrico Letta e il ministro Bonino, rientrano negli sforzi americani di rilanciare i negoziati di pace israelo-palestinesi, ma in realtà tendono a trovare una soluzione condivisa per la guerra civile in Siria, dopo lo stop del Cremlino a un’aggressione armata contro il governo di Bashar al Assad paventata da Francia e altre nazioni e dopo l’intervento aereo di Israele in Siria.