I renziani del Pd in ginocchio da Prodi: «Scusa, non te ne andare…»
“Ritornerò in ginocchio da te, l’altra non è non è niente per me, ora lo so ho sbagliato con te, ritornerò in ginocchio da te…”, era un hit di moda un po’ di anni fa. Altro che l’inno del Liverpool You’ll never walk alone, il Pd al momento è fermo a Gianni Morandi, soprattutto se di mezzo c’è Romano Prodi, con il quale i Democratici si sentono in debito umano e politico dopo il “tradimento” dei 101. Ecco perché si preparano a tornare in ginocchio da lui, con un appello dal titolo: «Presidente Prodi, io ti chiedo scusa e ti chiedo di restare». L’iniziativa è del Comitato Milano per Matteo Renzi, diventato una raccolta firme online. Secondo i renziani milanesi, è passato un mese dall’elezione del presidente della Repubblica e dalla decisione di oltre 100 parlamentari del Pd di voltargli le spalle e da allora nessuno si è sentito in dovere di scusarsi. Per questo il Comitato milanese per Renzi chiede “a tutti i cittadini di condividere questo gesto di solidarietà nei confronti di un uomo che ha contribuito a fare la storia dei democratici e che oggi, forse anche spinto dalla delusione per il tradimento nel voto presidenziale, si starebbe allontanando per sempre dal Pd”. «Non sappiamo e forse non sapremo mai quali siano state le motivazioni che portarono un quarto dei grandi elettori del Pd a scrivere, invece che quello di Prodi, i nomi di Rodotà, Cancellieri e D’Alema – spiega Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio e coordinatore dei comitati di Milano per Renzi – Probabilmente molti di loro hanno ritenuto di fare un’intelligente o furba operazione politica, di sostenere un loro interesse o di un loro gruppo di riferimento. Qualcuno avrà anche ritenuto di agire nell’interesse dello Stato. Il risultato è stata l’esultanza dei parlamentari del Pdl e un danno al PD e al centrosinistra». Ma la domanda ora sorge spontanea: il permalosissimo professore accetterà le tardive scuse?