Grillini nel caos, il “generale” a Cinque Stelle arriva a Roma per serrare le fila
Comunali alle porte, il caos dei rimborsi, gli attacchi dei media, la partita sulle Commissioni: i Cinque Stelle sembrano vivere un periodo di disorientamento e Beppe Grillo torna in campo per tranquillizzare tutti e rimettere le cose in ordine. Il “generale” torna a Roma per incontrare le “truppe” in Parlamento e, chissà, forse mettere piede proprio a Montecitorio. Così fa trapelare il nutrito gruppo di comunicazione del M5S anche se, neanche a dirlo, l’arrivo del più alto in carica del Movimento continua a essere circondato da un’aurea di segretezza. Vietato come sempre sapere luogo e ora dell’incontro: gli stessi parlamentari giurano di non saperne nulla. Di sicuro, invece, Grillo tornerà in Piazza: lo farà per sostenere i candidati a Cinque Stelle alle comunali. Dal 13 parte il suo nuovo tour e il 24 sarà a Roma. Intanto mena fendenti a destra e manca: da suo blog attacca le presidenze delle Commissioni «spartite tra Pdl e Pdmenoelle». Sono, afferma nel suo linguaggio senza filtri, «un potente vaffanculo alla Nazione» e la lista dei nominati una «vergogna comprende trombati, inquisiti, mariti, vecchie scarpe dell’inciucio, riscossori di premi partita, trombettieri del falso, senatrici da supermarket con scorta». Insomma, Grillo non dismette – anzi, lo acuisce – il suo vieto armamentario demagogico e qualunquista. Sullo sfondo c’é il duro muro contro muro tra M5S e Sel e la guerra per accreditarsi come vera opposizione in Parlamento. «Sel per rimanere in vita parla del M5S ma tutto questo falso caos si chiama Copasir. Sel vuole la presidenza con Claudio Fava. Tutto il resto è noia», annota Roberto Fico. Ovviamente il discorso vale al contrario anche per i Cinque Stelle che già hanno dichiarato guerra ai vendoliani spazzolandosi tutte le vicepresidenze delle Commissioni permanenti. Intanto, mentre impazza la questione delle busta paga dei parlamentari, a cui gli eletti cercano di mettere una pezza con proposte a volte estemporanee, in Sicilia il vicepresidente dell’Ars viene posto fuori dal Movimento. L’accusa: «Violazione una delle regole fondanti del M5s» e cioé la restituzione, con rendicontazione, delle somme eccedenti i 2500 euro più rimborsi spese. A Roma l’ultima trovata sarebbe invece quella di una credit card con limiti di spesa per la diaria. Il vice presidente dei deputati Riccardo Nuti ne ha parlato dopo un incontro sui rimborsi con i questori: il tetto serve anche perché «nella diaria finora hanno messo di tutto. È ora di porre un limite: non si può fare la revisione della macchina con i soldi della diaria che vanno impiegati solo per vitto e alloggio». Nel mezzo del caos che Grillo dovrebbe venire a sedare, gongola il senatore espulso Marino Mastrangeli: «Il M5S si sta involvendo in un comune partitucolo a democrazia rappresentativa: a livello locale si vota tutto mentre a livello nazionale abbiamo votato tre volte in quattro anni, di cui l’ultima volta per l’espulsione del sottoscritto».