Gli Usa tornano al matriarcato? Più uomini disoccupati, più donne capofamiglia

29 Mag 2013 20:40 - di Redazione

Molti la definiscono un’idea “atavica”, ma da cui è difficile allontanarsi: è all’uomo che spetta mantenere la famiglia, mentalità molto diffusa ad esempio anche in Italia. Negli Stati Uniti invece è in corso una rivoluzione culturale già definita “epocale”. Le chiamano breadwinner, vale a dire coloro che portano il pane a casa, e sono le madri americane del nuovo millennio. Secondo uno studio del Pew Research Center, il 40per cento delle donne con figli sotto i 18 anni sono in questo momento la fonte di reddito primaria o esclusiva del proprio nucleo familiare. Nel 1960, la quota si fermava all’11%. All’interno di questo gruppo si distinguono due categorie: il 37% (pari a 5,1 milioni) sono donne sposate che guadagnano più dei loro mariti, mentre il 63% (8,6 milioni) sono madri single. Secondo gli esperti, si tratta di un fenomeno iniziato da tempo, e che la recente recessione ha contribuito ad accelerare, anche a causa della più recente perdita del posto di lavoro da parte dei tradizionali capifamiglia. Le madri single – divorziate o che decidono di avere un figlio da sole – sono passate dal 7% del 1960 al 25 del 2011. Nello stesso periodo di tempo, il numero di donne e mamme che guadagnano più dei mariti è quadruplicato, passando dal 4 al 15%. «Nell’ultimo decennio si è registrato il più rapido aumento della percentuale di donne sposate che guadagnano più dei loro consorti», ha spiegato Philip Cohen, sociologo dell’Università del Maryland. Dal punto di vista economico il divario tra i due gruppi è enorme: mentre le famiglie guidate da madri single possono contare su un reddito medio di 23 mila dollari l’anno, nelle case dove la donne sposate guadagnano più dei mariti la media è di 80 mila dollari l’anno. Nonostante i dati emersi, tuttavia, molti americani rimangono combattuti sul nuovo ruolo delle donne: per il 51% «sarebbe meglio che le mamme rimanessero a casa», e una persona su cinque ritiene che le donne «non debbano lavorare», tassativamente. Ancora, se i due terzi degli intervistati credono che le donne lavoratrici abbiano reso più facile per le famiglie avere una vita confortevole, il 74% ritiene d’altronde che queste mamme rendano più duro il lavoro dei genitori nel crescere i figli. Opinione diffusa è infine che ne risenta anche la coppia: per la metà del campione infatti, questa novità mette addirittura a rischio il matrimonio. E questa è un’opinione confortata dalle statistiche su separazioni e divorzi negli ultimi anni.

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