Dopo il “gol” sull’Imu, il Pdl spinge sul fronte delle riforme e lancia la campagna per il presidenzialismo
Il giorno dopo il via libera alla sospensione della prima rata Imu, si respira un’aria leggermente più rilassata nella maggioranza bipartisan che sostiene il governo Letta. Se il Pd rivendica le misure sulla cassa integrazione, il Pdl può fregiarsi dei risultati ottenuti sul fronte del fisco. Ma le riforme da fare insieme? Da questo “gol segnato dal governo”, per dirla alla Alfano, e dal ruolo che la Consulta giocherà sul Porcellum, può arrivare quella spinta a dare vita finalmente a un percorso condiviso. E anche sulle riforme il Pdl vuol segnare la strada, anche con la sponda del ministro Quagliariello: «Bisogna lanciare subito una grande campagna per la Repubblica presidenziale, la vera risposta alla crisi del sistema», spiega Maurizio Gasparri, secondo cui la legge elettorale “è un tema successivo e connesso alla scelta costituzionale”. «Bisogna avere il coraggio – dice il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri – di una vera svolta nella vita democratica dell’Italia, scegliendo il presidenzialismo. Non ci si può attardare su dettagli. Bisogna aprire un confronto immediato sulla scelta di fondo, modificando la Costituzione. I tempi sono più che maturi», per Gasparri, che ironizza sul “presidenzialismo virtuale a colpi di clic su web”, quello del caso Rodotà, per intenderci. «Il metodo migliore sarebbe quello dell’elezione popolare di un Presidente della Repubblica dotato di reali poteri – dice l’esponente del Pdl – riflettendo sul modello americano e sul diverso modello francese. La legge elettorale è tema successivo e connesso alla scelta costituzionale. Bisogna lanciare subito una grande campagna per la Repubblica presidenziale, la vera risposta alla crisi del sistema». In tanti, in queste ore, spingono invece più sul tasto della riforma elettorale, una priorità anche per il presidente del Senato Grasso: «Dal punto di vista politico non suggerisco niente a nessuno. Ma da cittadino dico che una delle prime cose che andrebbero fatte è una nuova legge elettorale», spiega, in riferimento anche al l’ordinanza della Cassazione sul porcellum. «Se poi ci sono le riforme costituzionali, la legge elettorale si adatterà a queste».