Dopo Equitalia anche sull’Imu Fassina ha le idee confuse: i ricchi non vanno esentati. Ma non conosce il decreto del suo governo
Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina si era già segnalato giorni fa per un’incauta dichiarazione in cui aveva fatto confusione tra Equitalia e agenzia delle entrate. Ma lo stato confusionale dev’essere permanente, almeno a giudicare l’intervista a Fassina che appare oggi sul Corriere. Secondo il viceministro per evitare l’aumento di un punto dell’Iva che dovrebbe scattare a luglio basterebbe evitare di sospendere la rata Imu di giugno per le abitazioni di lusso. Questa la frase di Fassina: “Il congelamento dell’Iva costa per il 2013 3,2 miliardi di euro, che è esattamente, euro in più euro in meno, l’ammontare del gettito Imu proveniente da quel 15% di proprietari di prime abitazioni di maggior valore per i quali, assieme agli altri, è scattata la sospensione del pagamento”. Il punto è che per le abitazioni di lusso, al contrario di quanto afferma Fassina, la sospensione della rata di giugno NON è scattata. Il decreto di venerdì del consiglio dei ministri contiene infatti l’elenco dei proprietari che non sono esentati dal pagamento Imu di giugno e che dunque dovranno versare lo stesso la tassa e sono appunto coloro che possiedono come prima casa abitazioni di categoria a/1 (tipo signorile), a/8 (abitazioni in ville), a/9 (castelli e palazzi). Conclusione: o Fassina non conosce il decreto del governo oppure le sue vaghe competenze fanno addirittura rimpiangere la prosopopea dei “tecnici”.