Dopo Equitalia anche sull’Imu Fassina ha le idee confuse: i ricchi non vanno esentati. Ma non conosce il decreto del suo governo

20 Mag 2013 10:41 - di Redazione

Il viceministro dell’Economia Stefano Fassina si era già segnalato giorni fa per un’incauta dichiarazione in cui aveva fatto confusione tra Equitalia e agenzia delle entrate.  Ma lo stato confusionale dev’essere permanente, almeno a giudicare l’intervista a Fassina che appare oggi sul Corriere. Secondo il viceministro per evitare l’aumento di un punto dell’Iva che dovrebbe scattare a luglio basterebbe evitare di sospendere la rata Imu di giugno per le abitazioni di lusso. Questa la frase di Fassina: “Il congelamento dell’Iva costa per il 2013 3,2 miliardi di euro, che è esattamente, euro in più euro in meno, l’ammontare del gettito Imu proveniente da quel 15% di proprietari di prime abitazioni di maggior valore per i quali, assieme agli altri, è scattata la sospensione del pagamento”. Il punto è che per le abitazioni di lusso, al contrario di quanto afferma Fassina, la sospensione della rata di giugno NON è scattata. Il decreto di venerdì del consiglio dei ministri contiene infatti l’elenco dei proprietari che non sono esentati dal pagamento Imu di giugno e che dunque dovranno versare lo stesso la tassa e sono appunto coloro che possiedono come prima casa abitazioni di categoria a/1 (tipo signorile), a/8 (abitazioni in ville), a/9 (castelli e palazzi). Conclusione: o Fassina non conosce il decreto del governo oppure le sue vaghe competenze fanno addirittura rimpiangere la prosopopea dei “tecnici”.

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