Crisi e sicurezza, Alfano rassicura: «Teniamo la guardia alta». In arrivo interventi in difesa delle donne
La guardia da tenere sempre più alta sulla sicurezza nazionale, tra ordine pubblico e terrorismo, ma anche l’obiettivo puntato sulla difesa delle donne, sempre più vittime di omicidi, violenze e persecuzioni da parte di uomini che le considerano “proprietà personale”. Il ministro Alfano, per la prima volta dal suo insediamento, ha presieduto al Viminale una riunione del Comitato cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il viceministro, Filippo Bubbico, i vertici nazionali delle forze di polizia e dei servizi di intelligence. La crisi economica sta innescando pesanti tensioni sociali che possono sfociare in atti di violenza. Da parte di singoli, come è accaduto pochi giorni fa con la sparatoria davanti a Palazzo Chigi. O da manifestanti organizzati, come è successo a Napoli. Alla fine Alfano ha comunque voluto dare un messaggio rassicurante. «La crisi economica e la povertà – ha rilevato – possono rappresentare il motore del disagio e possibile suscitatore di violenza, ma la situazione dell’ordine pubblico è serena, la cooperazione tra le forze di polizia efficace, i punti di crisi assolutamente presenti e mi sento quindi di rassicurare tutti».
Nel corso del Comitato, cui erano presenti i vertici dell’intelligence e delle forze di polizia, è stata fatta “un’ampia e approfondita analisi sullo stato della sicurezza nel Paese”. A preoccupare maggiormente gli operatori della sicurezza sono le situazioni di criticità sociale connesse all’attuale crisi economica. Gli scenari più temuti sono quelli degli atti di singoli
esasperati, come il disoccupato Luigi Preiti che ha sparato su due carabinieri nei pressi della sede del Governo. Sono gesti difficilmente controllabili perché imprevedibili e contro i quali è complicato adottare misure di difesa efficaci. È stata comunque disposta un’intensificazione dell’attività di controllo del territorio e della vigilanza degli obiettivi sensibili, come le sedi politiche ed istituzionali oltre che l’attribuzione delle scorte a tutti i ministri ed alle cariche istituzionali che ancora ne erano sprovviste. Attualmente sono poco più di 500 le personalità sottoposte a misura di tutela e aggiustamenti e rimodulazioni dei dispositivi sono in arrivo sulla base delle indicazioni dei prefetti. La politica, in un periodo di forti contrapposizioni, è particolarmente nel mirino. I rischi di contestazioni, azioni dimostrative o atti offensivi sono alti. Non si escludono poi tentativi di strumentalizzare e fomentare il malcontento sociale da parte di antagonisti ed anarchici, ma per ora – secondo le analisi di servizi e forze dell’ordine – non ci sarebbero segnali di un ritorno di focolai eversivi.
Ma c’è anche di stringente attualità il tema delle violenze sulle donne, su cui Alfano ha preso impegni chiari: «Troveremo tutti i soldi che servono per difendere le donne; non esiste un limite di spesa che possa fermare un governo che voglia difendere le donne dalle aggressioni violente», ha detto il ministro dell’Interno, intervistato dal Tg1. «La legge contro lo stalking – ha aggiunto Alfano – ha funzionato alla grande, ci sono state migliaia di denunce; se ci sarà da irrobustirla lo faremo. Di femminicidio discuteremo nel prossimo Consiglio dei ministri, anche sulla base della proposta del ministro Josefa Idem che ha parlato della costituzione di una task force», ha concluso l’esponente del Pdl.