Cina, altro che austerità: i politici comunisti brindano con liquori da 450 euro a bottiglia…
È sempre la solita storia: i regimi comunisti creano oligarchie ricchissime e il resto della popolazione è in condizioni di estrema povertà. E la Cina, uno degli ultimi Paesi governati dalla dittatura marxista, non fa certo eccezione: il più importante giornale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del Popolo, ha denunciato i funzionari che si danno clandestinamente al lusso, evadendo gli ordini del loro leader Xi Jinping, che ha lanciato la parola d’ordine dell’austerità. Da quando è stato eletto segretario del Pcc in novembre e presidente della Repubblica in marzo, Xi ha insistito sulla necessità di un comportamento modesto. Ma abolire abitudini radicate nella psicologia dei funzionari provinciali – che hanno una vera passione per i banchetti interminabili con i quali cercano di far colpo sugli ospiti, che siano diplomatici e imprenditori stranieri o pezzi da novanta del governo e del Partito – si sta rivelando più difficile del previsto, almeno a giudicare dagli strali che il Quotidiano del Popolo lancia contro coloro che sembrano non aver capito che devono veramente cambiare registro. In un editoriale, il giornale afferma che «in alcuni posti, l’uso di denaro pubblico per mangiare e bere si è trasferito dagli alberghi di lusso a case e uffici privati, un fenomeno conosciuto come lusso clandestino». Il Quotidiano del Popolo afferma di essere venuto a conoscenza di casi nei quali il “maotai” – un popolare liquore cinese che scorre a fiumi nei banchetti e che costa circa 450 euro a bottiglia – è stato servito nelle bottiglie di acqua minerale, mentre le saune – un’altro dei lussi amati dai funzionari cinesi – sono state addirittura trasferite in abitazioni private. Nelle ultime settimane, molti giornali cinesi e di Hong Kong hanno dedicato spazio alla “creatività” di coloro che cercano di aggirare le nuove regole sull’austerità. Secondo il South China Morning Post, per esempio, in numerose località è stato adottato il semplice trucco di trasformare le mense ministeriali in locali di lusso. «In questo modo – scrive il giornale – i funzionari non hanno bisogno di farsi vedere in pubblico mentre si abbandonano alle loro celebrazioni». Alcuni articoli affermano che il consumo di beni di lusso sarebbe sceso in tutta la Cina in seguito alle misure prese da Xi Jinping, ma non tutti sono d’accordo. Secondo alcuni economisti, infatti, la diminuzione di alcuni di beni di lusso importati, come il vino, registrata negli ultimi mesi è dovuta a ragioni economiche strutturali, e non alla scoperta della modestia da parte dei dirigenti. Fino a oggi nessun alto funzionario è stato punito per il suo stile di vita eccessivamente pretenzioso, e i pochi casi dei quali si è avuta notizia riguardano funzionari di basso livello, senza alcun potere reale.