Botte e droga alla marcia per la liberalizzazione della marijuana a Roma
Un tempo , nel 1963, alle marce si seguiva chi aveva un sogno, come Martin Luther King, oppure c’erano quelle da un milione di persone, come quella del 1995 organizzata da Louis Farrakhan, la più grande manifestazione pubblica nella storia degli Usa, la “One million march”.
Oggi, e non a Washington, ma a Roma, siamo ridotti a qualche migliaia di giovani fumanti, urlanti e danzanti, che per le strade della capitale chiedono la liberalizzazione della cannabis nella non memorabile Million Marijuana March. A migliaia si sono radunati in piazza dei Partigiani a Roma per partecipare alla grande manifestazione antiproibizionista che chiede la liberalizzazione della cannabis. «Questa manifestazione – ha spiegato tale Mefisto, portavoce dell’organizzazione – aderisce ai tre punti del movimento internazionale: stop alla perseguibilità per i consumatori, diritto all’uso terapeutico e diritto a coltivare la marijuana. Vogliamo restituire questa pianta al genere umano, liberarla dal profitto, renderla un bene pubblico come l’acqua. Il proibizionismo – ha aggiunto – è una tassa sul consumo che governi conniventi pagano alle narcomafie». Storie vecchie e argomentazioni obsolete. Ma Mefisto non demorde: «A gennaio-febbraio scorso – ha ricordato non troppo precisamente – la terza corte d’appello penale di Roma ha rimandato alla Consulta la legge Fini-Giovanardi per sospetta incostituzionalità. Per questo vogliamo organizzare in futuro la più grande manifestazione antiproibizionista che si sia mai vista in questo Paese». In piazza sono arrivati alcuni camion che trasmettono musica a tutto volume, e già aleggia il caratteristico odore dell’hashish. Dalla vicina fermata Piramide della metro B il flusso di ragazzi, spesso giovanissimi, è costante. Le vetture viaggiano strapiene, e all’arrivo alla fermata i ragazzi danno in un urlo di entusiasmo.Ovviamente, non sono mancati gli incidenti né i fanatismi, come allontanare i venditori di bibite perché controllati da un fantomatico “racket” criminale. Inoltre un ragazzo è stato malmenato da un gruppetto di ragazzi poco prima della partenza della marcia. A quanto raccontato da diversi manifestanti il ragazzo sarebbe stato riconosciuto dagli altri giovani come quello che in passato avrebbe venduto delle pasticche a una ragazza, poi deceduta in seguito alla loro assunzione. In quattro o cinque, a calci e pugni, lo hanno pestato fino a fargli sanguinare il viso, intimandogli di andar via. Due ragazzi sono stati soccorsi dalle ambulanze del 118 di Roma e portati in due diversi ospedali per le lievi ferite.